Quando Minzolini disse “per i politici non c’è distinzione tra pubblico e privato”

Pubblicato il 24 Giugno 2009 - 15:45 OLTRE 6 MESI FA

Il tam-tam della Rete ha tirato fuori alcune significative dichiarazioni che il neo direttore del Tg1 rilasciò nel 1994:
«Le smentite a ripetizione – disse Augusto Minzolini –  rivelano solo che abbiamo una classe politica nuova che non ha ancora assimilato il fatto che un politico è un uomo pubblico in ogni momento della sua giornata e che deve comportarsi e parlare come tale. Oggi penso che se noi avessimo raccontato di più la vita privata dei leader politici forse non saremmo arrivati a Tangentopoli, forse li avremmo costretti a cambiare oppure ad andarsene. […] La distinzione fra pubblico e privato è manichea: ripeto, un politico deve sapere che ogni aspetto della sua vita è pubblico. Se non accetta questa regola rinunci a fare il politico»

La dichiarazione, scovata nell’archivio di Repubblica, fa scalpore alla luce della nuova linea editoriale imposta dal giornalista al telegiornale che dirige: in un intervento in diretta all’indomani delle recenti elezioni, Minzolini ha definito “chiacchiericci” l’inchiesta di Bari sulle ragazze pagate per recarsi nelle residenze del presidente del consiglio Berlusconi.

Intanto, mentre in internet si moltiplicano appelli contro il black out del Tg1 sugli scandali sessuali che riguardano il premier, scende in campo anche l’assemblea nazionale dei Cdr Rai che in un nota ricorda al direttore Minzolini «qual e’ il compito del direttore di una testata del Servizio Pubblico, tenuta a raccontare e rappresentare, con tutti i punti di vista, i fatti che hanno rilevanza nella vita del Paese. Un impegno che mai può venir meno e mai può permettersi di tacere notizie o impedire una loro corretta e completa lettura».