Usa/ Crisi finanziaria, crolla un’altra banca: il Federal Deposit chiude Colonial Bank. E’ la quinta banca più grande della storia a fallire

Pubblicato il 15 Agosto 2009 - 16:59 OLTRE 6 MESI FA

Nonostante gli spiragli nella crisi economica, arriva un nuovo crac bancario negli Stati Uniti.

L’ultimo, in ordine di tempo, è quello di “Colonial Bank”,  chiusa dalla Federal Deposit Insurance Corp (Fdic), l’agenzia federale di assicurazione sui depositi. Colonial Bank  diventa la maggiore banca americana a essere fallita nel 2009, la quinta nella storia Usa.

Nel chiudere l’istituto, la Fdic ha raggiunto un accordo con BB&T, in base al quale quest’ultima si impegna a rilevare i depositi, gli sportelli e parte degli asset della seconda banca dell’Alabama.

L’accordo raggiunto prevede anche una divisione delle perdite di Colonial fra la Fdic e BB&T su 15 dei 22 miliardi rientranti nell’accordo.

Che Colonial Bank fosse in profonda difficoltà non è una novità: la stessa banca il mese scorso ha messo in dubbio la propria capacità di continuare a operare in seguito ai problemi incontrati nel raccogliere capitali.

Dopo aver constatato che l’istituto era «sull’orlo del collasso», il giudice distrettuale Adalberto Jordan ha accolto giovedì la richiesta di Bank of America di congelare un miliardo di dollari di asset di Colonial al fine di tutelare le proprie rivendicazioni nei confronti dei finanziamenti Colonial.

Colonial ha 355 filiali in cinque stati americani e, al 30 giugno, contava su asset per 25 miliardi di dollari. La banca ha chiuso il secondo trimestre con una perdita di 606 milioni di dollari, registrando il quinto trimestre consecutivo in rosso.

Fondata nel 1981 a Montgomery, Alabama, Colonial si è ampliata sotto la guida del fondatore e amministratore delegato Bobby Lowder in Florida, Georgia, Nevada e Texas.

É stata  l’espansione in Florida, e nel suo mercato immobiliare, ad aver creato problemi e spinto sull’orlo del fallimento l’istituto. Se l’accordo con la Fdic andrà in porto, BB&T guadagnerà l’accesso al mercato del Texas, il più attraente per l’industria bancaria: il Texas, spinto dal settore energetico, vanta un’economia solida, e sicuramente più in salute di molti altri stati americani.