Zanzara tigre/ L’Italia è il Paese preferito da questo insetto e siamo a rischio anche per il futuro. Per gli esperti “bisogna bloccare la diffusione”

Pubblicato il 20 Luglio 2009 - 20:00 OLTRE 6 MESI FA

La famigerata zanzara tigre ha una forte diffusione in Italia. Dopo l’epidemia di Chikungunya (un virus che si trasmette proprio con la zanzara) che colpì l’Emilia Romagna due anni fa, l’allarme viene dal rapporto 2009 dell’European center for disease prevention and control (Ecdc), il centro studi che registra gli insediamenti dell’insetto nel bacino del Mediterraneo e nell’Europa continentale.

Secondo il rapporto la zanzara tigre, che scientificamente si chiama Aedes albopictus, è oramai una presenza endemica in gran parte delle regioni italiane, tanto che il nostro Paese è considerato il “preferito” in Europa: ora, stando alle previsioni elaborate, il Paese è a rischio anche per il futuro. L’insetto ha infatti colonizzato anche la Francia, la Grecia, la Spagna, l’Albania, la Croazia e la Slovenia, ma è qui da noi che, stando ai dati che si hanno, c’è da stare più in guardia.

Le aree più colpite in Italia sono dislocate nel Nord Est (Veneto e Friuli Venezia Giulia), nella zona tra le Alpi e gli Appennini (buona parte della Lombardia e dell’ Emilia Romagna) e nelle aree costiere del Centro. In Emilia Romagna i comuni dove la super-zanzara è presente sono il 77% (263 su 341), nel Veneto la metà (291 su 581), in Friuli ne segnalano focolai 139 comuni su 219.

Zone frequentemente infestate sono anche i delta dei fiumi e le aree al di sotto dei 500 metri di altitudine del Nord. Per quanto riguarda le regioni meridionali i dati ufficiali scarseggiano, ma gli esperti ritengono molto probabile la presenza di zanzara tigre in molte aree costiere di Sicilia, Calabria, Puglia, Basilicata, Campania, Molise, Abruzzo e Sardegna.

Spiega Giancarlo Majori dell’ Istituto superiore di sanità: «Le rilevazioni italiane sono più precise rispetto a quelle di altri Paesi perché è dal 1990 che seguiamo gli spostamenti della zanzara tigre. L’ insetto è arrivato dagli Stati Uniti: là attualmente l’insetto è radicato in 26 stati. Il trasporto è avvenuto attraverso copertoni usati importati da una fabbrica veneta. Dopo l’Emilia Romagna, la zanzara nel 1997 è comparsa a Roma e tre anni dopo si è propagata da qui in altri Paesi europei. Descrivere il nostro Paese come la culla dell’ Aedes in Europa non è una bella immagine, ma la zanzara tigre fa parte ormai del “panorama” estivo e purtroppo le prospettive non sono rosee».

Per sconfigerla, Majori ricorda i soliti accorgimenti: «Bonificare dopo ogni temporale i tombini e le sacche di acqua che si formano nei luoghi pubblici, senza trascurare le aree cimiteriali. È necessario invitare i cittadini a non lasciare recipienti pieni di acqua sui balconi, a togliere i ristagni dai tombini delle villette e a segnalare alle autorità i focolai».