Gli studenti replicano a Barca: “Noi vogliamo restare”

Pubblicato il 16 Aprile 2012 - 17:22 OLTRE 6 MESI FA

ROMA, 16 APR – La Rete della conoscenza critica ''fortemente'' le dichiarazioni rilasciate oggi dal ministro per la coesione territoriale Fabrizio Barca secondo il quale se l'Italia non riesce a crescere è giusto che i giovani vadano via.

''Oggi tanti giovani sono costretti a lasciare il nostro paese – dichiara Federico Del Giudice, portavoce della Rete – per mancanza di servizi e tutele adeguati, siamo sconcertati di come, invece di investire sulle borse di studio e su un sistema universalistico di welfare, il governo preferisca dire agli studenti di abbandonare questo paese. Crediamo sia necessario pensare al futuro di una generazione stanziando i fondi necessari per coprire tutte le borse di studio e per un reddito di formazione in grado di garantire una reale indipendenza economica ai giovani.

Inoltre se si vuole costruire un futuro diverso in questo paese per i giovani che hanno studiato tanti anni occorre investire in didattica e ricerca, raggiungendo i livelli di investimento europei, e limitare la situazione di precarietà e insicurezza di questo paese che porta tante studentesse e tanti studenti a fuggire all'estero. Tutte le attuali politiche di questo governo vanno – fa notare la Rete – nella direzione opposta: non solo non mirano a investire sui giovani, ma alzano le tasse sul diritto allo studio e sull'università, propongono una riforma del mercato del lavoro che non riduce le 46 forme contrattuali atipiche e non aumenta le tutele per i precari. Crediamo sia importante che i giovani restino in questo paese e che si taglino le spese militari e quelle per le grandi opere per poter garantire un futuro in questo paese alle giovani generazioni. Noi studentesse e studenti non abbiamo le disponibilità economiche e la volontà di andarcene dall'Italia, vogliamo restare e crediamo che ad andarsene – conclude l'associazione studentesca – debba essere questa classe politica che ha solamente distrutto questo paese e precarizzato il nostro futuro''.