M5S: “No a tutti i governi, tranne il nostro. Pseudotecnici? Mai esistiti”

Pubblicato il 29 Marzo 2013 - 16:53| Aggiornato il 28 Novembre 2022 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – “Vogliamo solo un governo 5 Stelle”, ovvero meglio soli che male accompagnati. Non hanno ancora un nome per l’eventuale premier, né lo hanno dato al presidente della Repubblica, ma è l’unica certezza che hanno i Cinque Stelle. Nessuna fiducia a un governo politico o “pseudotecnico”.  Precisazione necessaria, visto che qualche quotidiano parlava di una possibile apertura del Movimento a votare la fiducia a un governo guidato da nomi tecnici di rilievo.

I capigruppo del Movimento, Vito Crimi e Roberta Lombardi, parlano ai giornalisti dopo l’incontro con Giorgio Napolitano. “Non ci sono condizioni per una maggioranza politica”, è l’esordio di Crimi. Al massimo, solo la disponibilità a votare legge per legge quelle che interessano al M5S, tra cui legge elettorale e conflitto d’interesse. E ancora: ”Non ho mai detto di voler dare la fiducia ad un governo pseudo tecnico – dice Crimi-. Come ha detto la cittadina Lombardi la nostra richiesta è di avere un incarico per formare governo 5 stelle sula base del nostro programma a 20 punti”. Chiosa Grillo, poco dopo in diretta radio: ”Pseudo tecnico? siamo nel settore della psichiatria più che della politica”.

Non si muovono di un centimetro, anche se quella di Napolitano è la “last call“. Ultima chiamata a tutti i partiti, tutti convocati per venerdì. Il governo si formerà, di fatto, stanotte quando Napolitano tirerà le somme, e sabato con ogni probabilità farà il nome. I due capigruppo confermano la linea data appena eletti, data a Napolitano per il primo giro di consultazioni, a Bersani premier pre-incaricato nell’incontro in diretta streaming, e ancora una volta a Napolitano. Meglio soli che male accompagnati, è la sostanza dei Cinque Stelle.

Un programma politico chiaro: nessun accordo con i politici “tradizionali”, tutti colpevoli, tutti uguali ai loro occhi. Un pensiero sintetizzato da Roberta Lombardi proprio a Bersani: “Sono vent’anni che sentiamo le stesse cose, sembra di stare a Ballarò”. E allora, mai con nessuno: o un governo 5 Stelle o niente, anche se non sono loro il primo partito d’Italia uscito dalle urne. Non hanno un nome per un possibile premier, non si sa ancora come lo sceglieranno, ma se dovessero avere l’incarico da Napolitano (allo stato attuale siamo nel campo delle ipotesi fantasiose) lo tirerebbero fuori. Al momento però la linea non cambia, avanti nel “magnifico isolamento” del meglio soli che (male) accompagnati.