AMSTERDAM – Non è per niente usuale veder sfilare insieme un rabbino e un imam, uniti in protesta per la stessa causa. Succede ad Amsterdam, capitale famosa per la sua tolleranza. Finita, a quanto pare, se l’Olanda ha deciso di mettere al bando la macellazione rituale della carne. Scatenando la reazione dei fautori oltranzisti ( si tratta di un precetto religioso) del “kosher” ebraico e dell”halal” islamico. L’ultima volta che accadde ad Amsterdam c’erano i nazisti che imperversavano: in quel caso le restrizioni riguardavano solo la nutrita comunità israelita.
Il provvedimento, ispirato da una proposta degli animalisti, ha ricevuto, per ragioni diverse, il consenso generale, a destra e a sinistra. 364 mila tra bovini, polli, pecore e capre non saranno più passati a fil di lama, “un solo colpo, che rapidamente recida le maggiori arterie e vie respiratorie, rendendo l’animale immediatamente privo di sensi”. Come prescrivono i manuali imposti dal precetto religioso, antico come il mondo. Una barbarie gratuita, un’inutile sofferenza, secondo le organizzazioni animaliste. Lamentano, infatti, l’insensatezza della proibizione religiosa ad utilizzare moderne tecniche di anestesia, o di mezzi come le pistole a scarica elettrica per stordire gli animali.
Islamici ed ebrei hanno trovato il sostegno solamente in tre partiti cristiani preoccupati di ogni restrizione alla libertà di culto e di alcuni ambientalisti che ricordano come negli impianti industriali la sofferenza degli animali non è proprio contemplata. Il composito fronte del divieto ricorda che un’analoga misura è già in vigore in Svezia e Austria. In bilico il populista “nemico” dell’Islam Geert Wilders, che volentieri appoggerebbe il bando, se non corresse il rischio di alienarsi le simpatie degli ebrei ortodosssi.
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