Pedofilia, in Belgio 103 denunce in un mese per abusi da parte di preti

Pubblicato il 21 Ottobre 2010 - 17:43 OLTRE 6 MESI FA

In un solo mese la procura federale del Belgio ha ricevuto 103 nuove denunce di vittime di abusi sessuali da parte di preti pedofili. Dopo l’emozione provocata dalla pubblicazione di tante rivelazioni shock raccolte in quasi cinquecento denunce dalla commissione indipendente guidata dal neurospichiatra Peter Adriaenssens, voluta dalla stessa Chiesa e poi chiusa dopo il sequestro dei dossier da parte della procura, non sembra placarsi il fiume in piena delle vittime che trovano il coraggio di esporre i loro casi, anche se risalgono a molti anni fa.

A riferire del lavoro della procura nell’ultimo mese di attività è stata la portavoce della stessa procura, Lieve Pellens, nel corso di un’audizione davanti alla commissione giustizia della Camera, riferiscono oggi i quotidiani fiamminghi Gazet van Atwerpen e Het Belang van Limburg. Dall’analisi delle denunce, una parte delle quali passate già alle procure locali di competenza, scrivono i due quotidiani, emerge che la maggioranza delle vittime che ha scelto di ricorrere alla magistratura sono uomini (76%), il più giovane ha 23 anni e il più anziano 82.

L’età media è di 49 anni. Molti (47%) hanno raccontato di aver subito violenze nel contesto pastorale, cioè frequentando la Chiesa, altri (26%) nelle scuole gestite da preti. Nella metà dei casi il colpevole è conosciuto e, tra questi, il 28% è ancora in vita. Per la gran parte delle persone che hanno presentato denuncia, ha spiegato Pellens, la scelta di parlare di quanto ha subito non è dettata da un desiderio di vendetta, ma piuttosto di essere riconosciute come vittime.

Ieri, intanto, la chiesa belga ha confermato che non istituirà nessuna nuova commissione per la gestione dei casi di abuso sessuale dopo le dimissioni di quella guidata da Adriaenssens lo scorso giugno. Poco dopo la stessa commissione, con l’assenso delle vittime, aveva deciso di rendere pubblico sul web gran parte del materiale raccolto e di raccontare che 13 abusati non ce l’avevano fatta e si erano suicidati.

”Non faremo più commissioni né centri, ma ricorreremo sistematicamente alla Giustizia o ai centri preposti che possono registrare le denunce”, ha affermato, in un’intervista al quotidiano ‘La Libre Belgique’, il primate del Belgio, monsignor Leonard. ”La Chiesa ha una specifica responsabilità pastorale e resterà vicina alle vittime”, ha aggiunto il primate secondo il quale anche ”un solo caso di pedofilia è ancora troppo per la Chiesa”.