Costa Smeralda/ Paradiso perduto: spiagge sporche, mercati abusivi, baracche. La protesta dei 400 proprietari di ville: ridateci Aga Khan
Karim Aga Khan in pubblico tace. Ma in privato sospira: «Se avessi immaginato che sarebbe andata così…». Da quando, 50 anni fa, Aga Khan ha creato dal niente la Costa Smeralda le cose sono cambiate parecchio. Da quando è andato via, dieci anni fa, sono catastroficamente peggiorate. Una volta le spiagge erano bianchissime e pulite, ogni mattina all’alba squadre di operai rastrellavano gli arenili, oggi solo baracche, tendoni, spiagge sporche diventate bazar di mercanti abusivi, parcheggio selvaggio che distrugge la natura, ecomostri.
I 4oo proprietari di ville della Costa Smeralda, uniti nell’associazione Apics, non ci stanno e scrivono una lettera al Comune di Arzachena e al Consorzio. In altri tempi il Consorzio Costa Smeralda l’avrebbe impedito, si lamentano i soci. Nostalgia del principe che 10 anni fa, deluso dai rinvii della Regione Sardegna ai suoi progetti, passò la mano al colosso alberghiero Sheraton. Insofferenza verso la troppa americanizzazione, attribuita all’attuale proprietario, il finanziere californiano Tom Barrack, che liquida le polemiche con un sereno e disinteressato “stiamo lavorando”.
«Una volta c’era la Costa Smeralda, un posto speciale – esordisce la lettera – sinonimo d’eccellenza, ammirata e invidiata da tutto il mondo. Ma ora per volontà o per incapacità di chi dovrebbe proteggerla, la vediamo soggetta a banalizzazione e degrado».
Non solo polemiche da parte dei proprietari dell’Apics, ma anche dei “vnp”, la gente comune, specie nei confronti delle “creature” di Briatore, come il leggendario Billionaire e il meno noto Rubacuori. Sono state raccolte centinaia di firme per chiederne la rimozione.