Costa Smeralda/ Paradiso perduto: spiagge sporche, mercati abusivi, baracche. La protesta dei 400 proprietari di ville: ridateci Aga Khan

Pubblicato il 10 Luglio 2009 - 15:18 OLTRE 6 MESI FA

Karim Aga Khan in pubblico tace. Ma in priva­to sospira: «Se avessi immaginato che sarebbe andata così…». Da quando, 50 anni fa, Aga Khan ha creato dal niente la Costa Smeralda  le cose sono cambiate parecchio. Da quando è andato via, dieci anni fa, sono catastroficamente peggiorate. Una volta le spiagge erano bianchissime e pulite, ogni mattina all’alba squadre di ope­rai rastrellavano gli arenili, oggi solo barac­che, tendoni, spiagge sporche diventate bazar di mercanti abusivi, parcheggio selvaggio che distrugge la natura, ecomo­stri.

I 4oo proprietari di ville della Costa Smeralda, uniti nell’associazione Apics, non ci stanno e scrivono una lettera al Comune di Arzachena e al Consorzio. In altri tempi il Con­sorzio Costa Smeralda l’avreb­be impedito, si lamentano i soci. No­stalgia del principe che 10 anni fa, deluso dai rinvii della Regio­ne Sardegna ai suoi progetti, passò la mano al colosso alber­ghiero Sheraton. Insofferenza verso la troppa americanizza­zione, attribuita all’attuale pro­prietario, il finanziere califor­niano Tom Barrack, che liquida le polemiche con un sereno e disinteressato “stiamo lavorando”.

«Una volta c’era la Costa Smeralda, un posto spe­ciale – esordisce la lettera – sinonimo d’eccellenza, ammira­ta e invidiata da tutto il mon­do. Ma ora per volontà o per in­capacità di chi dovrebbe pro­teggerla, la vediamo soggetta a banalizzazione e degrado».

Non solo polemiche da parte dei proprietari dell’Apics, ma anche dei “vnp”, la gente comune, specie nei confronti delle “creature” di Briatore, come il leggendario Billionaire e il meno noto Rubacuori. Sono state raccolte centinaia di firme per chiederne la rimozione.