Emigrazione/ Fuga verso Nord. In 700mila hanno lasciato il Mezzogiorno negli ultimi 10 anni

Pubblicato il 16 Luglio 2009 - 16:46 OLTRE 6 MESI FA

Il divario tra Nord e Sud, denunciato dal presidente Giorgio Napolitano, si vede anzitutto nel numero dei migranti. La meglio gioventù, e non solo quella, fugge verso le regioni più ricche del Settentrione. La questione meridionale, insomma, oltre che tema del dibattito politico (proprio in questi giorni si discute della nascita di una Lega del Sud) è fatta anche di cifre. Sono 700mila le persone che negli ultimi 10 anni, tra il ’97 e il 2008, hanno lasciato Puglia, Sicilia, Calabria e Campania per raggiungere le regioni del Nord Italia. Solo lo scorso anno il Meridione haperso  112mila residenti.

Il “Rapporto sull’economia del Mezzogiorno 2009” rivela che quest’esodo è un caso unico in Europa. E l’Italia continua ad essere un paese spaccato in due sul fronte migratorio: di qua il Centro-Nord che attira i “viaggiatori della speranza”, di là il Sud che espelle i giovani. Che quando non emigrano, fanno i pendolari a lungo raggio. Nel 2008 i cosiddetti “cittadini a termine”, con residenza nelle regioni meridionali e un lavora oltre Po sono stati 173 mila.

Non va meglio sul fronte della ricerca, dove i cervelli in fuga sono tanti e in continua crescita. Se nel 2004 partiva il 25 % dei laureati eccellenti meridionali, nel 2007 la percentuale è arrivata al 38 %.

In questo clima, certo, la crisi non aiuta. E nel Sud il settore industriale ha registrato un calo del 3,8 %, quello manifatturiero del 6 %. Con un’economia in recessione, aumentano i tagli e diminuiscono i posti di lavoro. E con questi le possibilità di restare e mettere su famiglia. I giovani vengono soppiantati da anziani e nemmeno più gli stranieri hanno voglia di rimanere intrappolati nell’immobilismo di quelle terre.