Amanda Knox, gli Stati Uniti possono rifiutarsi di rimandarla in Italia

Pubblicato il 27 Marzo 2013 - 09:30 OLTRE 6 MESI FA
Amanda Knox (Foto Lapresse)

ROMA – Dopo la sentenza della Cassazione, che ha stabilito di rifare il processo ad Amanda Knox e Raffaele Sollecito, negli Stati Uniti la questione è: l’America deciderà mai di “restituire” Amanda all’Italia per il nuovo processo? La Cassazione ha infatti annullato la sentenza di assoluzione pronunciata dalla Corte d’Appello di Perugia e ordinato un nuovo processo a Firenze. La Cnn ha contattato e intervistato un esperto della materia e la sua opinione è che gli Stati Uniti ”potrebbero respingere” l’eventuale richiesta di estradizione di Amanda Knox da parte delle autorità italiane. Questo perché tale domanda ”violerebbe il principio legale in vigore negli Stati Uniti secondo cui un imputato per reati penali non può essere processato due volte per le stesse accuse”. Un principio, va detto, previsto anche dalla legge italiana: è infatti impossibile processare due volte, con le stesse accuse, dopo sentenza definitiva della Cassazione. Ma nel caso di Amanda e Raffaele la sentenza non è ancora definitiva, visto che la Cassazione non ha confermato la sentenza d’Appello ma rimandato, come è sua facoltà, a un nuovo processo.

”Le autorità italiane – spiega l’esperto – possono ordinare alla Knox di tornare in Italia per il nuovo processo. Se lei dovesse rifiutarsi, allora il governo italiano potrebbe appellarsi a quello degli Stati Uniti per una estradizione” ”Ma anche se avvenisse ciò – prosegue il giurista – la Knox in realtà non dovrebbe finire nuovamente davanti a una corte italiana. Le autorità staunitensi infatti potrebbero respingere la richiesta perché viola il principio di legge americano secondo cui una persona che si difende da accuse penali non può essere processata due volte sulla base delle stesse accuse”. In Italia, spiega ancora, manca del tutto ”questo divieto assoluto di impedire un nuovo processo verso un imputato che è stato assolto da ogni accusa”. ”Da noi invece questo principio è radicato e poggia sulla nostra Costituzione”, conclude l’esperto per il quale, dunque, ”è veramente difficile che avvenga una estradizione”.

Italia e Stati Uniti hanno ratificato la Convenzione del Consiglio d’Europa del 1983 sul trasferimento delle persone condannate. In caso di condanna definitiva la pena può essere scontata su richiesta del condannato o dello Stato di esecuzione negli Stati Uniti e non in Italia.