Cina. Grattacielo di 28 piani in fiamme a Shanghai: 53 morti. Quattro operai arrestati

Pubblicato il 16 Novembre 2010 - 07:25 OLTRE 6 MESI FA

Un grattacielo di 28 piani a Shanghai è stato divorato dalle fiamme e 53 persone hanno perso la vita. Secondo le indagini, il fuoco sarebbe scaturito da saldatori non autorizzati usati nei lavori di ristrutturazione del palazzo: la polizia ha arrestato quattro operai.

Usavano dei saldatori non a norma sull’impalcatura del decimo piano. Le scintille e l’imperizia nell’uso dei macchinari, avrebbero fatto scoppiare l’incendio. Dei 70 feriti ricoverati in nove ospedali della città, 17 sono in condizioni critiche, secondo un comunicato della municipalità di Shanghai, che fa temere un aumento del numero delle vittime.

Intanto, secondo informazioni raccolte su twitter e lanciate da diversi giornalisti cinesi, il dipartimento per la propaganda del governo di Pechino ha vietato la diffusione di notizie ai giornali locali sull’incendio di Shanghai, lasciando come unica voce ufficiale quella dell’agenzia Nuova Cina.

Erano circa le 14:30 ora locale quando le fiamme si sono sviluppate attorno al decimo piano. In quel momento nel palazzo c’erano pochi residenti e c’erano alcuni operai impegnati nei lavori di ristrutturazione dell’edificio. Le impalcature, di legno e ferro, sono servite ad alcuni residenti per mettersi in salvo: le drammatiche immagini delle tv cinese mostravano persone aggrappate alle strutture, che chiedevano aiuto. Altre persone si sono invece calate dalle finestre.

Infine, alcuni residenti e diversi operai si sono invece riparati sul tetto del palazzo, da dove sono stati portati in salvo da tre elicotteri dei vigili del fuoco. Gli elicotteri sono uno strumento essenziale per i pompieri di Shanghai, in una città dove ci sono circa 15.000 grattacieli. Dopo sei ore di lavoro, 25 squadre dei vigili del fuoco e 61 autobotti sono riuscite a spegnere quasi interamente l’incendio.