Cipro. Esplode un carico di armi: accusati anche 2 ex ministri

Pubblicato il 25 Gennaio 2012 - 11:25 OLTRE 6 MESI FA

NICOSIA – Due ex ministri del precedente governo della Repubblica di Cipro sono stati accusati con altre sei persone di essere responsabili a vario titolo della micidiale deflagrazione di un enorme quantitativo di munizioni avvenuta l'11 luglio scorso in una base militare che provoco' la morte di 13 persone fra marinai e vigili del fuoco.

I due sono l'ex ministro della Difesa Costas Papacostas e l'ex ministro degli Esteri Marcos Kyprianou che, stando a quanto riferito da un portavoce della polizia, sarebbe stati fra l'altro incolpati di negligenza colpevole per la morte di varie persone, un'accusa che, se riconosciuta dai giudici, potrebbe costare loro una condanna a quattro anni di carcere. Gli altri sei accusati sono tre ufficiali dell'esercito e tre responsabili dei vigili del fuoco.

Pochi giorni dopo la disastrosa deflagrazione, che oltre alla base militare di Mari distrusse la nuovissima centrale elettrica di Vasiliko' accelerando la crisi economica dell'isola, prima Papacostas e poi Kyprianou si erano dimessi.

Era saltato in aria un enorme quantitativo di armi e munizioni – contenuto in 98 container accatastati uno sull'altro ed esposti per oltre due anni alle intemperie e al sole cocente – che era stato sequestrato a fine gennaio 2009 dalle autorita' cipriote a bordo di un cargo diretto in Siria e quasi di certo destinato al gruppo islamico radicale Hezbollah in Libano.