Facebook nei guai negli Usa: ha venduto spazi pubblicitari ai russi nel 2016

di Redazione Blitz
Pubblicato il 7 Settembre 2017 - 01:40 OLTRE 6 MESI FA
Facebook nei guai negli Usa: ha venduto spazi pubblicitari ai russi nel 2016

Facebook nei guai negli Usa: ha venduto spazi pubblicitari ai russi nel 2016

NEW YORK – Facebook ha venduto spazi pubblicitari a una società russa durante le elezioni presidenziali degli Stati Uniti del 2016, oggetto di un’indagine del Congresso americano. Il social network ha consegnato i risultati delle sue analisi interne alle autorità americane che indagano sulle interferenze russe sul voto. Nell’ambito delle indagini è stata sentita nelle ultime ore l’ex consigliere alla sicurezza nazionale Susan Rice.

A breve sarà la la volta di Donald Trump Jr, il figlio maggiore del presidente americano che giovedì incontrerà privatamente la commissione giudiziaria del Senato. Tramite un’indagine interna, Facebook ha rinvenuto circa 3.300 pubblicità riconducibili a una società russa.

Pubblicità che sono state online fra il giugno 2015 e il maggio 2017, ma di cui solo una piccola quota – secondo indiscrezioni riportate dai media americani – nominava direttamente i candidati alle elezioni Hillary Clinton e Donald Trump. Pubblicità pubblicate tramite 470 account e pagine sospette che ora sono state cancellate.

“Le nostre analisi indicano che questi account e queste pagine era legati tra di loro e probabilmente operati dalla Russia” mette in evidenza Facebook, confermando il proprio impegno a tutelare l’integrità della sua piattaforma e migliorare le sue capacità di rintracciare conti fraudolenti. “Sappiamo di dover essere vigili” spiega Alex Stamos, il chief security officer di Facebook.

Anche se l’ammontare speso dalla Russia e rinvenuto da Facebook è una cifra piccola rispetto ai costi complessivi della campagna elettorale, è probabile che alimenterà le critiche e le polemiche, soprattutto da parte di quei parlamentari democratici all’opposizione. Da tempo si chiedono infatti se i russi si sono appoggiati a qualcuno negli Stati Uniti per ottenere indicazioni e suggerimenti sui temi da cavalcare e il pubblico da mirare in vista delle elezioni che hanno visto la vittoria di Donald Trump.