Ho ucciso mia moglie e ho buttato il corpo da un aereo: dopo 20 anni chirurgo confessa e chiede libertà vigilata

di Giampaolo Scacchi
Pubblicato il 31 Ottobre 2021 - 08:00 OLTRE 6 MESI FA
New York, ex chirurgo plastico ammette di aver ucciso la moglie nel 1985: condannato

New York, ex chirurgo plastico ammette di aver ucciso la moglie nel 1985: condannato FOTO ANSA

Dopo aver affermato la sua innocenza per oltre 30 anni, Robert Bierenbaum ex chirurgo plastico di New York City, è condannato per l’omicidio di sua moglie nel 1985. Nel corso di un’udienza per ottenere la libertà vigilata, ha ammesso di averla uccisa.

Bierenbaum – anche un esperto pilota – durante l’udienza per la libertà a dicembre 2020 ha confessato di aver strangolato la moglie, Gail Katz. E in seguito di aver lanciato il cadavere da un aereo perché era “immaturo” e “non capiva come gestire” la rabbia. “Volevo che smettesse di urlarmi contro e l’ho aggredita”, ha detto. “Sono andato a volare. Ho aperto la porta e ho lanciato il corpo nell’oceano”, riferisce Giampaolo Scacchi.

La vita dell’ex chirurgo di New York

Chi conosceva la coppia, in esclusiva ad ABC 20/20 ha raccontato che l’ex affascinante chirurgo, con una carriera di successo e molti hobby fosse in realtà violento e dispotico. “La storia di Bierenbaum è simile a quella del dr. Jekyll e  Mr. Hyde. E’ uno psicopatico”, ha detto Dan Bibb, un ex assistente procuratore distrettuale di Manhattan che all’epoca aveva partecipato al processo.

“Mai avrei pensato che Bierenbaum potesse essere un freddo assassino” ha detto un uomo che conosceva la coppia. “Un uomo poliedrico, parlava diverse lingue, un medico ebreo“, ha fatto eco la sorella di Gail, Alayne Katz. “Era alto, bruno e bello: pilota, chirurgo, un grande pescatore. Era ideale per  qualsiasi giovane donna”, ha raccontato Denise Kastenbaum, amica d’infanzia di Gail. Bibb ha affermato che la confessione di Bierenbaum ha suscitato un’ondata di shock tra i pubblici ministeri, soprattutto perché rispecchiava ciò che gli investigatori avevano da sempre ipotizzato.

Alyane ha affermato che l’ammissione di colpa dell’ex cognato non significa nulla: “E’ esattamente lo stesso uomo che conoscevo 35 anni fa. Non è cambiato. E’ incapace di provare un briciolo di rimorso”. Afferma di aver sospettato che Bierenbaum avesse ucciso Gail nel momento in cui ha saputo che la sorella era scomparsa. “Non è con me, non è con i miei genitori; in quel momento so che mia sorella è morta”, ha ricordato Alayne.  “E se non è viva, c’è solo una persona che potrebbe essere sospettata di averla uccisa ed è Bob. Non c’è nessun altro sospetto”.

La vita della coppia e poi l’omicidio

Bierenbaum e Gail si erano incontrati nei primi anni ’80 e hanno iniziato quella che i rispettivi amici chiamavano una “storia magica”. Ma nel giro di poco tempo la relazione è diventata tossica. Secondo la sorella di Gail, prima che si sposassero Bierenbaum aveva iniziato a mostrare le sue tendenze violente. Ha raccontato un episodio: un giorno aveva tentato di affogare il gatto di Gail nel water del loro appartamento nell’Upper East Side.

La vittima aveva detto alla sorella: “No, no, no, Alayne… ci libereremo del gatto e poi andrà tutto bene perché crederà che lo amo”. Alayne ha ricordato: “No. Non proprio. Devi davvero sbarazzarti di Bob“.  Nonostante i diversi allarmi, la sorella ha spiegato che Gail aveva mandato avanti il matrimonio.  “Mi aveva detto: sono intelligente. Lo amo. Il mio amore lo guarirà e funzionerà”. Nel corso del loro matrimonio, Gail aveva paura del marito violento e dispotico, ai vicini confidava che “in casa non si sentiva a suo agio”.

Le prime denunce e la scomparsa della donna

Nel 1983 Gail riferì alla polizia che Bierenbaum dopo averla sorpresa a fumare sul balcone, l’aveva soffocata fino a farle perdere i sensi. Ma la denuncia non portò a nulla. “Se fosse successo nel 2021, Robert Bierenbaum sarebbe stato immediatamente arrestato”, ha detto Bibb ad ABC.  “Ma era il 1983 e al riguardo non fu fatto nulla”.

Gail scomparve il 7 luglio 1985. Bierenbaum disse alla polizia che avevano litigato e la moglie se n’era andata.  
Mesi dopo la scomparsa di Gail, l’ufficio del procuratore distrettuale di Manhattan ha assunto il caso e ha invitato il detective Andy Rosenzweig a indagare. Dall’indagine di Rosenweig era emerso che il 7 luglio 1985, Bierenbaum aveva noleggiato un aereo da un aeroporto del New Jersey ma aveva falsificato il registro di volo e la data era dell’8 luglio. Il detective aveva ipotizzato che Bierenbaum avesse gettato il corpo di Gail nell’Oceano Atlantico. Ma non c’erano prove sufficienti per sporgere denuncia.

Nel frattempo, Bierenbaum aveva ripreso la vita sociale, partecipava alle feste.  Nel 1989, un torso che si pensò appartenere a Gail fu trovato su una spiaggia di Staten Island. Poiché la tecnica del DNA non era ancora stata sviluppata, per identificare il corpo venne fatta una radiografia del torace. “Un tecnico di raggi X aveva confrontato la radiografia e aveva commentato: “E’ Gail. Ora c’è un corpo da seppellire“, ha ricordato la sorella.

Nel 1998, Rosenweig era vicino alla pensione e ossessionato dal caso irrisolto di Gail. Aveva convinto la famiglia Katz a riesumare torso e a eseguire il test del DNA. Dal test era risultato che il busto non era di Gail.  

Le indagini e la scoperta

Gli investigatori avevano riaperto il caso e deciso di interrogare Bierenbaum, che si era sposato di nuovo, viveva nel North Dakota con la seconda moglie, Janet Challot, ginecologa di Las Vegas, e la figlia. Attraverso le testimonianze di ex fidanzate e il racconto di Bierenbaum che aveva noleggiato un aereo il giorno in cui la moglie è scomparsa, gli investigatori sono andati avanti.

“Sapevamo che sarebbe stata molto dura. Nessun medico legale, nessun testimone oculare, un processo del tutto circostanziale”, ha detto Bibb. Il giudice Leslie Crocker Snyder, che ha presieduto il caso, ha affermato che “uno dei momenti più critici del caso” è stata la visione di un video realizzato dell’accusa per ricostruire l’ultima mossa dell’ex chirurgo.  Si vedeva un pilota di un piccolo aereo che mentre era ancora in volo, lanciava un sacco per cadaveri.

“Ho pensato che la dimostrazione con l’aereo fosse estremamente efficace”, ha detto Crocker. Bierenbaum era stato condannato dai 20 anni all’ergastolo. L’ex chirurgo, tuttavia, ha dichiarato sempre la sua innocenza e ha tentato di far ribaltare la condanna, ma senza successo, in diverse occasioni. Dopo aver scontato 20 anni di carcere, ha confessato di aver ucciso Gail, il cui corpo non è mai stato trovato. Bierenbaum rimane in prigione e dovrebbe presentarsi in tribunale il mese prossimo per un’udienza per la libertà vigilata.