India, 100 ragazzine in gita molestate sul treno. Aggredite anche le insegnanti

di Maria Grazia Coggiola
Pubblicato il 25 Novembre 2013 - 17:17 OLTRE 6 MESI FA
India, 100 ragazzine in gita molestate sul treno. Aggredite anche le insegnanti

India, 100 ragazzine in gita molestate sul treno. Aggredite anche le insegnanti

NEW DELHI (ANSA) – Non si fermano gli abusi in India neppure nella giornata mondiale dedicata alla violenza contro le donne. Una scolaresca di circa 100 bambine è stata infatti oggetto di molestie sessuali e anche di brutali aggressioni da parte di un gruppo di giovani su un treno dello stato settentrionale del Bihar.

Le scolare, appartenenti a una scuola cattolica della città di Dhanbad, stavano tornando da un’escursione di due giorni nel capoluogo di Patna e insieme a tre insegnanti erano salite su treno per tornare a casa. Nonostante avessero la prenotazione, hanno trovato i loro posti occupati da una folta comitiva di giovinastri che hanno iniziato a fare delle pesanti avances.

Le insegnanti hanno chiesto aiuto al conducente del treno, ma non sono state ascoltate. Così per le quattro ore di durata del viaggio le bambine sono state costrette a stare in piedi in spazi ristretti alla mercé di commenti osceni, volgarità e ”palpeggiamenti” degli uomini. Una bambina, ancora sotto shock dopo le quattro ore da incubo, ha raccontato che ”quando le insegnanti hanno protestato e cercato di allontanare il gruppo, sono state schiaffeggiate e poi aggredite”.

Il fatto, avvenuto sabato sera, è stato denunciato alla polizia dal vice preside della scuola ‘Carmel” gestita da missionari e le autorità stanno ora cercando di rintracciare i giovani che, da quanto è emerso, stavano andando a fare un concorso delle Ferrovie ed avevano occupato illegalmente i posti che erano stati assegnati alla scolaresca.

Dello scioccante caso si è occupato anche il ”chief minister” Nitish Kumar che ha chiesto alla polizia ferroviaria di avviare un’indagine urgente per accertare i fatti. Intanto cinque controllori del treno sono stati sospesi dal servizio.

A Calcutta e in altre città indiane ci sono state oggi marce e diverse iniziative per commemorare la giornata mondiale dell’Onu. Dopo il brutale stupro e omicidio di ”Nirbhaya”, la studentessa di New Delhi diventata un’eroina , il femminicidio è diventato un tema presente quasi quotidianamente sui media indiani e costantemente all’attenzione delle autorità.

Purtroppo, nonostante una legge anti stupro più severa e la mobilitazione popolare, gli abusi continuano a ogni livello e in ogni ceto sociale. E’ di qualche giorno fa lo scandalo sessuale che ha coinvolto il direttore del settimanale d’inchiesta Tehelka, Tarun Tejpal, sempre in prima fila per le battaglie a fianco delle donne. Il famoso giornalista e romanziere è stato denunciato per stupro da una giovane collega che per ben due volte è stata aggredita in un ascensore di un hotel a Goa. E’ poi recente la notizia di una giovane avvocatessa vittima di pesanti ”avances’‘ da parte di un ex giudice in pensione della Corte Suprema, la massima autorità giudiziaria indiana che in passato ha emesso importanti sentenza a difesa dei diritti delle donne.

Secondo dati recenti, il numero di violenze sessuali a New Delhi, tristemente definita la ”capitale degli stupri”, è raddoppiato a 1.300 rispetto all’anno scorso quando ne sono stati registrati 727. Ma come pensano molti, l’incremento sarebbe dovuto a una maggiore attenzione da parte dei media verso un fenomeno che prima era un tabù o era completamente ignorato dalla polizia e dalle autorità.

Secondo Indira Singh, femminista e sostituto procuratore alla Corte Suprema, ”l’impunità e l’immunità continuano a essere la norma nei casi di violenza contro le donne”. Parlando oggi in una solenne cerimonia organizzata dalle Nazioni Unite a New Delhi, la Singh ha detto che la legislazione è ancora insufficiente a salvaguardare i diritti delle donne e che ”non ci sono misure adeguate per proteggere le vittime delle violenze e per incoraggiarle a denunciare gli abusi”.