Iran, pena capitale rinviata per il 23enne Mahan Sadrat Marni. Condannato a 28 anni operatore umanitario belga

La notizia della sospensione di una pena capitale in Iran è di per sé una buona notizia. Non si può però dire altrettanto però per quello che riguarda l'operatore umanitario belga Olivier Vandecasteele. Le autorità iraniane hanno inflitto nei suoi confronti una condanna a 28 anni di prigione.

di Lorenzo Briotti
Pubblicato il 14 Dicembre 2022 - 16:46 OLTRE 6 MESI FA
Olivier Vandecasteele

Olivier Vandecasteele

Iran. Nel giorno in cui viene sospesa l’esecuzione della condanna a morte per il 23enne Mahan Sadrat Marni arriva la notizia di Olivier Vandecasteele, un operatore umanitario belga condannato a 28 anni di carcere. La pena di Mahan Sadrat Marni è stata sospesa fino ad un ulteriore riesamine del caso da parte della corte suprema iraniana. Sadrat, che non ha avuto accesso ad un avvocato, era stato processato lo scorso 3 novembre, un mese dopo il suo arresto. La condanna è per aver diffuso insicurezza e paura attraverso l’organizzazione di raduni e di aver così contribuito a minare la sicurezza nazionale, anche per aver dato fuoco ad una motocicletta e aver lanciato un attacco armato di coltello. Durante il processo però, il 23enne ha negato di avere un coltello.

Olivier Vandecasteele, operatore umanitario belga condannato a 28 anni di prigione

La notizia della sospensione di una pena capitale è di per sé una buona notizia. Non si può però dire altrettanto per quello che riguarda l’operatore umanitario belga Olivier Vandecasteele. Le autorità iraniane hanno inflitto nei suoi confronti una condanna a 28 anni di prigione. A dichiararlo oggi è stato un portavoce della famiglia. “La famiglia è sconvolta”, ha dichiarato alla France Presse Olivier Van Steirtegem, dopo che il governo belga ha informato la famiglia della notizia. 

Vandecasteele da febbraio è in isolamento

Vandecasteele è detenuto in isolamento in Iran da febbraio dopo essere stato arrestato senza un motivo preciso. “Non esiste un piano B“, ha detto il portavoce della famiglia. “Ve lo immaginate? Se non si trova una soluzione, resterà in prigione fino al 2050, avrà quasi 70 anni”, ha aggiunto. Giovedì, la Corte costituzionale belga ha “sospeso” un trattato belga-iraniano sul trasferimento dei detenuti che il governo belga aveva fatto approvare dal Parlamento a luglio per consentire il ritorno di Olivier Vandecasteele. I suoi parenti si sono detti “estremamente delusi”.

Sospeso trattato di trasferimento detenuti belgi-iraniani

Il trattato di trasferimento, firmato nel marzo 2022 tra Bruxelles e Teheran poco dopo l’arresto di Olivier Vandecasteele, è stato oggetto di numerosi ricorsi in Belgio da parte degli oppositori iraniani in esilio. Agli occhi di questi ultimi, il testo spiana la strada alla resa a Teheran e alla possibile grazia del diplomatico iraniano Assadollah Assadi, condannato in Belgio nel 2021 a 20 anni di carcere per un progetto di attacco “terroristico” contro l’opposizione iraniana.

Vandecasteele è da un mese in sciopero della fame

Vandecasteele soffre di gravi problemi di salute. Da circa un mese in sciopero della fame. In una conferenza stampa a Bruxelles la scorsa settimana, la sorella dell’operatore umanitario Nathalie Vandecasteele ha denunciato le “indicibili torture psicologiche” subite dal fratello, “ostaggio innocente in una battaglia politico-giuridica” tra Iran e Belgio. “Per 290 giorni è stato tagliato fuori da ogni contatto umano. I giorni passano e la nostra famiglia si decompone. Siamo tristi, devastati, le nostre braccia e le nostre gambe sono state tagliate da questa ingiustizia”.