Nave incagliata in Nuova Zelanda: comandante e secondo si dichiarano colpevoli

Pubblicato il 29 Febbraio 2012 - 08:48 OLTRE 6 MESI FA

SYDNEY – Si sono riconosciuti colpevoli di una serie di imputazioni il comandante e l'ufficiale di rotta, entrambi filippini, di una nave portacontainer arenatasi lo scorso ottobre in una barriera corallina nella turistica Bay of Plenty della Nuova Zelanda, causando il piu' grave disastro ambientale marittimo nella storia del Paese.

La pena per alcuni dei reati, che comprendono 'operare una nave in maniera da causare pericolo non necessario' e tentare di deviare il corso della giustizia alterando i documenti della nave, arriva fino a sette anni di carcere, in aggiunta a forti multe.

I nomi dei due, rilasciati su cauzione, non possono essere divulgati prima della sentenza, attesa il 25 maggio. La Rena, di 236 metri e 47.230 tonnellate di stazza, che batte bandiera liberiana e appartiene alla compagnia greca Costamare, si era incagliata nei banchi corallini detti Astrolabe, chiaramente marcati nelle mappe, a circa 20 km da Tauranga nell'isola del nord, il maggiore porto di esportazione della Nuova Zelanda.

Subito dopo ha disperso in mare 300 tonnellate di carburante pesante, uccidendo migliaia di uccelli marini e contaminando le spiagge lungo un arco di 100 km. Da allora le squadre di salvataggio sono riuscite a pompare via altre 1000 tonnellate di carburante e a recuperare quasi meta' dei 1300 container a bordo, mentre un esercito di volontari ha contribuito e ripulire le spiagge dalle dense bolle nere.

In gennaio lo scafo si e' spaccato in due, la poppa si e' distaccata ed e' affondata, mentre la prua rimane incagliata nel banco corallino. Continuano intanto le operazioni di recupero dei container e di ripulitura dei detriti.