Yemen, Human Rights Watch condanna arresto giudice Qatran da parte degli Houthi

Il gruppo Houthi ha arrestato il giudice Qatran il 2 gennaio 2024 dalla sua casa a Sana'

di redazione Blitz
Pubblicato il 1 Febbraio 2024 - 13:33
giudice yemen arrestato

Il giudice Abdul-Wahab Qatran

L’organizzazione Human Rights Watch ha condannato l’arresto del giudice Abdul-Wahab Qatran, che si trova nelle carceri Houthi dall’inizio di gennaio, avvenuto a causa delle sue critiche sui social media alla politica del gruppo sostenuto dall’Iran.

L’organizzazione internazionale per i diritti umani ha considerato l’arresto del giudice Qatran uno dei chiari esempi di un modello più ampio di campagne di repressione Houthi contro i diritti delle persone alla libertà di espressione e di violazioni contro attivisti e oppositori politici.

L’organizzazione ha affermato: “Mentre gli Houthi sono impegnati a promuovere al mondo la loro difesa dei palestinesi di Gaza dalle atrocità israeliane, stanno mettendo a tacere senza pietà gli yemeniti sotto il loro governo che osano criticarli”. Ha aggiunto: “La richiesta di diritti umani fondamentali per i palestinesi vale anche per gli yemeniti”.

Houthi hanno arrestato il giudice lo scorso 2 gennaio

Il gruppo Houthi ha arrestato il giudice Qatran il 2 gennaio 2024 dalla sua casa a Sana’a, con il pretesto che stava preparando e bevendo alcolici, ma Human Rights Watch ha suggerito che l’arresto è avvenuto a causa delle sue pubblicazioni sulla piattaforma “X” che criticavano il Azioni degli Houthi nel Mar Rosso.

Da quando hanno preso il controllo del potere nello Yemen settentrionale, gli Houthi hanno avviato un’ampia serie di arresti e processi arbitrari contro decine di attivisti contrari al gruppo che gli Stati Uniti hanno recentemente designato come organizzazione terroristica internazionale.

Recentemente, gli Houthi hanno condannato a morte con l’accusa di spionaggio l’attivista per i diritti umani Fatima Al-Arouli (35 anni). La donna è stata fatta sparire con la forza a Taiz il 12 agosto 2022.

Ad Al-Arouli non è stata garantita un’adeguata rappresentanza legale e le autorità hanno ripetutamente respinto le richieste dei suoi familiari di farle visita e contattarla.