Cuba in crisi: crollano turismo ed esportazioni

Pubblicato il 3 Gennaio 2010 - 12:11 OLTRE 6 MESI FA

Anche un’economia socialista, che rinnega i principi del capitalismo, può soffrire le conseguenze di una crisi finanziaria e Cuba non fa eccezione. Il 2009 è stato un anno orribile per l’isola dei fratelli Raul e Fidel Castro e ha segnato la fine di una stagione di crescita a ritmi sostenuti. Già nel 2008 tre violenti uragani avevano inferto un duro colpo alla fragile economia cubana, che però sembrava in grado di riprendersi.

L’anno che è appena terminato ha portato ulteriori problemi, perché due delle principali fonti di entrate hanno subito contrazioni rilevanti a causa della crisi internazionale: innanzitutto il turismo, che contribuisce per un decimo al Prodotto interno lordo e che, secondo le prime stime disponibili, è calato del 10%; poi l’esportazione di nickel è calata non solo quantitativamente per la crisi della domanda internazionale, ma anche in termini di valore, dato che il prezzo del metallo si è quasi dimezzato.

Anche se nel 2009 l’economia ha evitato la recessione e, secondo il governo, è cresciuta dell’1,4 per cento. Si tratta di un risultato decisamente insoddisfacente e, comunque, ben lontano dall’essere davvero una “vittoria morale” come lo ha trionfalisticamente definito il Ministro dell’Economia Jorge Murillo al momento della pubblicazione della statistica.