Scudo fiscale e cemento nell’agenda di governo

Pubblicato il 24 Marzo 2009 - 13:18 OLTRE 6 MESI FA

scudo-fiscale-e-cemento-nellagenda-di-governoScudo e cemento, il governo non va lento: potrebbe essere questo, con un po’ di ironia, lo slogan che riassume il lavoro dell’esecutivo Berlusconi e la sua agenda per la settimana. Lo scudo è quello fiscale: si tratta di far rientrare i capitali esportati più o meno illegalmente. È stato già fatto con risultati discreti per le casse dello Stato e pessimi per l’etica pubblica. Ora si tratta di un bis, ma in grande stile e con una variante di sostanza.

In grande stile perchè dovrebbe essere un’iniziativa europea: non tutti gli Stati insieme, ma ciascuno che fa più o meno la stessa proposta ai suoi contribuenti. Se le proposte non si somigliano infatti la cosa non funziona e gli Stati si fanno concorrenza fiscale. La variante consiste nell’obbligo di destinare una percentuale delle somme rientrate e ripulite dall’obbligo fiscale, più o meno il sette per cento, al reinvestimento nelle aziende di proprietà del contribuente sanato e perdonato. Oppure è lo Stato che obbligatoriamente destina quel sette per cento al sostegno al reddito di chi perde il lavoro. Insomma una misura anticiclica.

Il cemento è quello del piano casa. Venerdì 27 marzo dovrebbe essere pronto per il Consiglio dei ministri. Le Regioni guidate dal centro sinistra si oppongono e il Pd dice no in nome dell’incostituzionalità: l’urbanistica è materia di competenza delle Regioni. Il no è poi motivato dai rischi di danni ambientali.

Ma la liberalizzazione della stanza in più è fortemente popolare e Berlusconi non vi rinuncerà. Ma limiterà il concetto e la pratica del “mattone della libertà” alle sole ville e villette, escludendo i condomini: «Decreto o ddl che sia, si fermerà alle case mono e bifamiliari e alle costruzioni da rifare dopo che queste saranno demolite», ha spiegato il premier.

La somma di scudo e cemento potrebbe mobilitare qualche decina di miliardi, ossigeno sicuro per l’economia, anche se ossigeno un po’ inquinato.