Tasi, saldo 16 dicembre: Torino, Roma, Siena, Firenze città più care

di Redazione Blitz
Pubblicato il 6 Dicembre 2014 - 11:46 OLTRE 6 MESI FA
Tasi, saldo 16 dicembre: Torino, Roma, Siena, Firenze più care

Tasi, saldo 16 dicembre: Torino, Roma, Siena, Firenze più care

ROMA – Seconda rata e saldo per la Tasi entro il 16 dicembre: la città più cara è Torino dove si paga 403 euro seguita da Roma (391), Siena (356) e Firenze (346). Olbia e Ragusa sono i ”paradisi fiscali” nel mondo Tasi con un’aliquota zero. Qui non paga nessuno proprietario di prima casa. Lo sostiene uno studio elaborato dal Servizio Politiche Territoriali della Uil.

Sempre secondo la Uil, “pagherà un po’ di più chi prima era esente o pagava cifre basse e pagheranno molto meno i proprietari di quelle abitazioni con rendite catastali elevate”. A determinare le maggiori sperequazioni sono le molteplici variabili che incidono sul calcolo della cifra da pagare a cominciare dalle aliquote (si varia dall’ aliquota zero di Olbia e Ragusa ai 3,3 per mille di città come Torino, Bari, Catania o Como), su queste intervengono poi le almeno 100.000 combinazioni di detrazioni nelle quali la fantasia dei Comuni si è sbizzarrita.

Alla fine, a Bari (con aliquota al 3,3%) una prima casa con rendita catastale di 450 euro ma di proprietà di una famiglia con reddito dichiarato Isee di 10.000 euro, non paga la Tasi mentre una famiglia con lo stesso tipo di casa e di reddito Isee a Belluno, dove l’aliquota è del 2,5 per mille, pagherà 189 euro. Alcuni Comuni, come Belluno, hanno preferito nel decidere le detrazioni a non affidarsi all’Isee, strumento molto criticato per la facilità con cui può essere usato impunemente dagli evasori.

Se davvero si può dire “Comune che vai aliquota e detrazione che trovi”, ci sono dei capoluoghi (pochi) che brillano per semplicità avendo deciso solo l’aliquota ed escludendo ogni forma di detrazione fra questi Brindisi (l’1,5 per mille) Aosta (1 per mille), Catanzaro (1,2 per mille), Forlì, Frosinone, Grosseto, Livorno, Rieti, Rovigo, Vibo Valentia (2,5 per mille). oppure come Treviso o Trento che hanno optato per una detrazione fissa per tutti, rispettivamente 50 e 200 euro.

In generale, una famiglia su due pagherà per la Tasi un conto più salato della vecchia Imu. ”E’ vero che il costo della Tasi sulla prima casa sarà complessivamente un po’ più basso dell’Imu – afferma lo studio elaborato dal Servizio Politiche Territoriali della Uil – ma la distribuzione della nuova tassa è meno equa”. Dall’elaborazione emerge che 53,5% dei contribuenti pagherà un conto più salato. Il costo medio sarebbe di 156 euro, che sale e 197 euro per i capoluoghi.