Telecom, Marco Fossati all’attacco: “Cda se ne deve andare. Distrugge il valore”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 4 Dicembre 2013 - 20:13 OLTRE 6 MESI FA
Telecom, Marco Fossati all'attacco: "Cda se ne deve andare. Distrugge il valore"

(Foto Lapresse)

ROMA – Telecom, l’azionista Marco Fossati attacca l’amministratore delegato Marco Patuano e l’intero consigli di amministrazione: “State distruggendo valore. Ve ne dovete andare”, ha detto al convegno organizzato dell’Asati, l’associazione che riunisce i piccoli azionisti della compagnia telefonica. Il riferimento è alla cessione delle nuove quote a Telefonica, che Fossati vorrebbe ostacolare.

Secondo Fossati “questo consiglio non rappresenta gli interessi dell’azionariato” e soprattutto “manca di visione”. Una visione che l’azionista individua invece nel proprio piano che, puntualizza, “non converge assolutamente con quello di Patuano”, così come aveva detto l’ad nei giorni scorsi. Quello che serve a Telecom è un management “molto più proattivo. La Silicon Valley ci insegna ogni giorno che ci sono cose innovative che si possono fare”.

Tra queste, secondo l’azionista, evidentemente non rientrano né l’annunciata vendita delle torri che “non ha nulla di strategico” e nemmeno l’eventuale e ancora oggi smentita vendita di Tim Brasil, per la quale “venderemo cara la pelle”.

L’attesa, dunque, è adesso tutta per l’assemblea del 20 dicembre, in occasione della quale i fondi potrebbero anche schierarsi con Fossati, dopo che l‘Iss, advisor internazionale sui temi della governance, ha raccomandato di votare la revoca del cda, mossa che avrebbe “molto probabilmente un effetto positivo sul valore di lungo termine per gli azionisti”.

Ma in caso di revoca del cda l’assemblea potrebbe trovarsi a dover gestire la stramba situazione di un cda con solo 10 membri, i sette della lista di Assogestioni e i tre di quella Telco, contro i 15 attuali: “Vedremo come procedere”, ha spiegato Fossati, anche considerando che lo statuto parla di un cda “da 7 a 19” componenti. Potrebbe anche esserci una mozione “votata lì per lì in assemblea, ma vediamo se abbiamo i numeri perché i fondi non danno deleghe su punti specifici”.

Sullo sfondo, continua la pressione politica per un cambio della legge sull’Opa. Sia Massimo Mucchetti (Pd) che Maurizio Gasparri (Fi) ritengono che stia scadendo il tempo massimo e invocano un più stringente impegno su tutta la vicenda Telecom da parte del governo. Ma il viceministro alle Comunicazioni, Antonio Catricalà, considera “eccessivo” un coinvolgimento di Palazzo Chigi e ribadisce la necessità di uno scorporo della rete. L’azienda, però, l’ha definitivamente accantonato per procedere con la parità di accesso assoluta.

Giovedì 5 dicembre, intanto, si riunisce il cda che, oltre al consueto esame mensile sul business, dovrà integrare le risposte alla Consob, in particolare sull’operazione del convertendo. Sul tavolo, però, i consiglieri potrebbero trovare anche la decisione del Cade, l’Antitrust brasiliano che potrebbe decidere una revisione dell’autorizzazione della cosiddetta operazione Telco a suo tempo concessa: quella che Fossati definisce una “piccola bomba” per Telefonica.