Giampietro Belotti, Grande Dittatore e “nazista dell’Illinois” per un giorno

di Redazione Blitz
Pubblicato il 7 Ottobre 2014 - 11:17 OLTRE 6 MESI FA
Giampietro Belotti, Grande Dittatore e "nazista dell'Illinois" per un giorno

Giampietro Belotti (foto presa da Facebook)

BERGAMO – Nel giorno delle “Sentinelle in piedi”, ultracattolici ed estremisti di destra che protestavano per l’approvazione di una legge contro l’omofobia, Giampietro Belotti, 29 anni, è arrivato in piazza Sant’Anna a Bergamo. Il suo comportamento ricalcava in tutto quello di una “sentinella”, di un “difensore della famiglia naturale”: si è disposto in linea con gli altri e si è messo a leggere un libro in silenzio.

Ma il libro era il Mein Kampf di Adolf Hitler, il vestito che aveva sotto il cappotto era una divisa da “nazista dell’Illinois” (citazione dei Blues Brothers), la fascia che aveva al braccio era una doppia X, il simbolo con quale Charlie Chaplin ne Il Grande Dittatore perculava la svastica nazista. Ai suoi piedi un cartello: “I nazisti dell’Illinois stanno con le sentinelle”.

ASCOLTA: Lo “scontro” in diretta su Radio 24 fra Giampietro Belotti e Giuseppe Cruciani

La sua contro-protesta è durata lo spazio – perfettamente warholiano – di un quarto d’ora. Poi è arrivata la Digos. Ecco come Belotti, intervistato da Isaia Invernizzi di Bergamo News, racconta il retroscena della sua geniale provocazione:

“Sono durato solo un quarto d’ora – spiega -, poi sono arrivati gli uomini della Digos che mi hanno chiesto i documenti. Alcune persone hanno cercato di convincerli che era solo una protesta goliardica. Loro hanno insistito per portarmi via. Era loro interesse salvaguardare l’ordine pubblico e quindi ho fatto quello che mi hanno detto”.

Se l’aspettava? “No, non pensavo di finire sull’auto della polizia e in questura”.

Gli agenti hanno colto le citazioni cinematografiche? “Certo, abbiamo passato il viaggio parlando dei film di John Landis. Sono intervenuti perché c’era il rischio che qualche sentinella venisse a sfasciarmi la faccia. Per evitare disordini hanno pensato di prelevarmi e portarmi via”.

In questura cosa è successo? “Mi hanno schedato, fatto le foto segnaletiche e preso le impronte. Mi hanno anche sequestrato il cartello con la scritta “I nazisti dell’Illinois stanno con le Sentinelle”. Dicono che è una prova di reato”.

Sicuramente finisce nella collezione dei sequestri più strani. Rischia davvero l’accusa di apologia di fascismo? “Il magistrato oggi doveva valutare il mio caso. È l’unica accusa che potrebbero contestarmi. Io spero solo che valuti solo di farsi una grassa risata. Al 99,9% credo che sia così. Il mio problema è quello 0,1%”.

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Eppure di nazista nel suo vestito non c’era nulla. “Mi sarebbe piaciuto che qualcuno, invece che vedere un “falso Hitler”, avesse pensato al messaggio finale del grande dittatore. Il film termina con messaggio di pace e amore universale. Bisogna smetterla di odiare gli altri, anche stando in piedi in una piazza”.

Sulla Rete si sprecano gli elogi nei suoi confronti. Il più abusati sono “eroe” e “genio”. Come ha avuto l’idea? “Ho sempre avuto fastidio nel vedere questa manifestazione di persone che negano i diritti altrui. Quindi ho deciso di contro manifestare. Poi il fatto di avere studiato all’artistico, di essere appassionati di film e di aver partecipato a rievocazioni storiche ha fatto il resto”.

Cosa pensa delle Sentinelle in piedi? “Se fossimo in un paese normale non dovremmo avere a che fare con i deliri di questa gente”.

Belotti è stato intervistato anche da Leonardo Bianchi di Vice. Al quale ha raccontato che, quando è stato identificato in questura, era ancora vestito da nazista dell’Illinois, quindi la sua foto segnaletica è una mugshot da antologia.

“Tra l’altro, oltre alla divisa e al libro, nel taschino della camicia avevo un sacco di triangolini rosa di cartoncino che mettevano agli omosessuali nei campi di concentramento, e che volevo distribuire agli omofobi in piazza. Purtroppo non ci sono riuscito”.

Su Youtube è facilmente reperibile il finale del Grande Dittatore. Vale la pena rivederlo:

E dopo Chaplin, non si può non rivedere l’incontro fra i Blues Brothers e i nazisti dell’Illinois: