Usa, spari al centro disabili: 14 morti. Uccisi 2 killer

di redazione Blitz
Pubblicato il 2 Dicembre 2015 - 21:17| Aggiornato il 3 Dicembre 2015 OLTRE 6 MESI FA

LOS ANGELES – Spari tra la folla a San Bernardino, città a est di Los Angeles in California. Tre uomini armati, col volto coperto da passamontagna, hanno fatto fuoco su un centro di servizi sociali per disabili, l’Inland Regional Center. Il bilancio, ancora provvisorio, è tragico: si parla di almeno 14 morti e altrettanti feriti. “Non sappiamo se tra le vittime ci siano anche bambini”, ha detto il capo della polizia di San Bernardino. Tutte le scuole e gli edifici nel distretto di San Bernardino sono stati posti in “lockdown”, cioè nessuno può entrare o uscire.

Subito è partita la caccia ai killer: all’inizio si è parlato tre uomini bianchi in divisa militare. Salvo poi scoprire che uno di loro era una donna. Tutti e tre sono fuggiti a bordo di un Suv nero. Oltre alle divise, i tre indossano anche una maschera. L’inseguimento è stato trasmesso in diretta tv.

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La polizia ha inseguito il Suv nero sospettato di essere quello dei tre killer del centro disabili. Le immagini riprese dagli elicotteri e trasmesse in diretta tv mostrano l’auto ferma in mezzo alla carreggiata, crivellata di colpi e una persona a terra, mentre numerosi agenti restano appostati a distanza. La Cnn è sicura: l’uomo a terra è uno dei killer di San Bernardino. Poco dopo la polizia fa sapere che i killer neutralizzati durante lo scontro a fuoco sono due, mentre il terzo sarebbe ancora in fuga. Il secondo attentatore ucciso era una donna. I due indossavano tenute d’assalto ed erano armati di fucili e pistola.

Nello scontro a fuoco è rimasto ferito anche un poliziotto. Ma le sue condizioni – riferiscono le autorità – non sarebbero gravi. Al momento, i poliziotti stanno setacciando la zona, andando porta a porta, a caccia del terzo assassino. Le immagini degli agenti armati sul posto continuano a essere trasmesse in diretta tv.

Fonti della polizia citate dalla Cnn riferiscono che i tre killer erano in possesso di alcune bombe artigianali, ma se ne sono sbarazzati durante l’inseguimento con la polizia. Per lo sceriffo Jarrod Burguan, “siamo di fronte a una situazione di terrorismo interno“. “I tre killer sapevano quello che facevano – ha aggiunto – Sono entrati nell’edificio con un obiettivo ben preciso, come se avessero una missione da compiere”. L’Fbi conferma:  “Esiste la possibilità che si sia trattato di terrorismo”.

Intanto all’interno dell’edificio della sparatoria, le forze dell’ordine hanno trovato esplosivo. Sul posto è subito intervenuta la squadra degli artificieri.

L’attacco è avvenuto all’interno del centro congressi dell’Inland Regional Center, affittato per un party natalizio da un gruppo non ancora identificato. I dipendenti, riferisce il Sun, avevano intentato una causa civile contro il centro per non aver sostenuto i pazienti con imparzialità. Stesse accuse erano state mosse nel 2010 da genitori e familiari dei pazienti.

L’Inland Regional Center è una struttura statale che fornisce servizi per persone disabili. Sul sito web dell’agenzia si legge che “è stato costruito sulle fondamenta di tre valori fondamentali – indipendenza, inclusione e responsabilizzazione. Alla luce di questi valori fondamentali, speriamo di contribuire a fornire a ogni individuo un sistema di servizi che possano aiutarlo a identificarsi e ad eliminare gli ostacoli per le persone disabili e le loro famiglie, in modo che possano vivere una vita il più normale possibile”.

Il presidente americano Barack Obama, informato dell’ennesima strage ha detto: “Troppe sparatorie, basta! Il Congresso deve fare di più per prevenire la violenza delle armi da fuoco”, ha detto a caldo alla Cbs.