Scuola, i Prof degli altri: più soldi, più ore e non tutti uguali in stipendio

di Riccardo Galli
Pubblicato il 23 Ottobre 2012 - 15:39 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Guadagnano di più, anche molto di più, e lavorano di più e non sono tutti uguali davanti alla busta paga, anzi. Hanno stipendi differenti a seconda di dove lavorano e di come lavorano. Tra gli insegnanti italiani e quelli del resto del mondo le principali differenze si possono riassumere così.

Sono mediamente bassi gli stipendi dei professori italiani. Sono reltivamente poco lontani i salari italiani con quelli francesi anche se, oltralpe, il ministero vuole cercare quanto prima di aumentarli. Ma che si tratti di Germania o Inghilterra, di Francia o Stati Uniti la differenza maggiore che emerge tra i vari sistemi è che gli stipendi dei professori non sono tutti uguali come da noi. Nelle buste paga dei colleghi stranieri la differenza la fanno il luogo dove si lavora e, soprattutto, il merito. Niente stipendi uguali per tutti quindi e, quasi ovunque, molto più lavoro rispetto alle 18 ore settimanali che fanno gli insegnanti italiani.

I nostri professori, appena messo piede nella scuola, guadagnano 1.230 euro netti al mese, tredicesima compresa. “Dopo 8 anni – scrive il Corriere della Sera – lo stipendio lordo annuo del professore di liceo o di altro istituto superiore, supera di pochi spiccioli i 24 mila euro (c’è poi da aggiungere la tredicesima), dopo i 20 anni siamo a quota 29 mila 394 e a fine carriera, 35 anni, il traguardo è di 32.912 euro lordi all’anno, più tredicesima. Questo a fronte di un impegno lavorativo di 18 ore settimanali”, meno di 4 ore al giorno. Importi che, paragonati alla media europea, sono inferiori di circa 4mila euro annui per un insegnante ad inizio carriera, e di addirittura 10mila a fine percorso professionale.

Poco quindi rispetto ai colleghi europei. Colleghi che però, in molti casi, lavorano molte più ore. Gli insegnanti inglesi, ad esempio, hanno sì stipendi cha vanno da un minimo di oltre 26mila euro sino a quasi 39mila. Ma lavorano almeno 35 ore settimanali. Il doppio. Il reddito poi non cresce attraverso scatti di anzianità, ma attraverso il merito. Chi è più bravo più guadagna. E varia anche in base al luogo in cui si lavora. A Londra gli stipendi sono più alti che in tutto il resto del Regno.

Capitale che vai, stipendio che trovi. In Germania la situazione è opposta rispetto alla Gran Bretagna, gli insegnanti di Berlino sono infatti tra i meno pagati del paese Merkel. In ogni Land esistono regole diverse, lo stipendio varia quindi a seconda di dove si insegna e anche a seconda della situazione familiare dell’interessato. Nella regione dove si guadagna di più, il Baden-Württemberg, un insegnante di prima nomina riceve 1.970 euro netti al mese se è single, oppure 2.250 se è sposato ed è l’unico a lavorare in famiglia. Le ore di lavoro, in questo caso, sono circa 26 a settimana per chi è impegnato nel tempo pieno.

La Francia è il paese con il sistema più simile al nostro. Duemila euro lordi per un prof di liceo ad inizio carriera e circa 18 ore settimanali d’impegno. Il governo vuole alzare, spera nel giro d’un paio d’anni, le retribuzioni, e sta lanciando un piano di riforma che preveda l’assunzione di circa 60mila professori in 5 anni.

Se Parigi è il nostro vicino più vicino, gli Stati Uniti sono al contrario il paese con le maggiori differenze rispetto a noi in tema di trattamento dei professori. “Negli Stati Uniti – scrive il Corriere della Sera – lo stipendio medio d’inizio carriera per un professore di ruolo delle scuole superiori si aggira intorno ai 41 mila dollari annui per un orario settimanale complessivo di 29,2 ore distribuite tra cinque giorni, visto che le high school il sabato restano chiuse in tutti gli Stati dell’Unione. In materia contrattuale stipendi e orario di lavoro dei professori della scuola pubblica sono decisi dai singoli Stati, il che spiega il divario tra il primo stipendio di un docente del Sud Dakota (32.180 dollari) e quello dello stato di New York (48.520) il più grande sistema scolastico d’America, con ben 1,1 milioni di studenti soltanto nei cinque borough della Grande Mela”.