Genova, ragazza stuprata durante festa dell’università

di Redazione Blitz
Pubblicato il 5 Febbraio 2016 - 05:40 OLTRE 6 MESI FA
Genova, ragazza stuprata durante festa dell'università

Genova, ragazza stuprata durante festa dell’università

GENOVA – Una ragazza di 27 anni è stata stuprata da uno studente durante una festa universitaria a Genova. Il giovane l’ha afferrata, l’ha bloccata e violentata in uno stanzino del sottotetto della casa in cui si svolgeva la festa, mentre nella sala a fianco tra la musica alta nessuno dei suoi amici si è accorto di nulla.

Tommaso Fregatti sul Secolo XIX scrive che la giovane è stata stuprata e nessuno ha potuto soccorrerla perché non si sono accorti di quanto stava accadendo. Solo dopo 3 giorni dallo stupro la giovane, ancora sotto shock, ha raccontato la sua storia ad una amica che l’ha convinta a denunciare l’accaduto ai carabinieri:

“Simona (il nome è di fantasia), 27 anni, studentessa universitaria di scienze politiche ha pianto, urlato, chiesto aiuto. Ha implorato l’aggressore di smetterla, di farla finita. Lui però non si è fermato e nonostante le grida nessuno l’ha sentita, nessuno è intervenuto a soccorrerla o aiutarla sebbene nell’appartamento attiguo ci fossero ancora tanti giovani: «C’era la musica alta ed eravamo nel pieno della festa», hanno spiegato per giustificarsi gli amici interrogati pochi giorni dopo dai carabinieri. E così il party universitario di un gruppo di studenti genovesi si è trasformato in un incubo.

Simona ha denunciato ai militari di essere stata sopraffatta da un altro studente che aveva conosciuto proprio alla festa di quella sera, e si è presentata in caserma tre giorni dopo l’accaduto: «Ero sconvolta, non sapevo cosa fare. Ho chiesto aiuto a un’amica e mi ha consigliato di andare dai carabinieri» , ha spiegato ai militari della stazione di Marassi dove ha sporto denuncia. Sulla vicenda è stata aperta un’inchiesta dalla Procura. Il caso è in mano al pubblico ministero Paola Crispo, magistrato del pool che indaga sui reati commessi a danno delle «fasce deboli» e specificamente sui casi di violenza sessuale. L’Arma dopo una settimana di indagini ha identificato l’aggressore, sebbene gli accertamenti non siano stati facili”.