Torino: violentano disabile per 2 giorni, 3 nordafricani arrestati. Caso diventa politico

di Redazione Blitz
Pubblicato il 11 Giugno 2015 - 21:38 OLTRE 6 MESI FA
Torino: violentano disabile per 2 giorni, 3 nordafricani arrestati. Caso diventa politico

Torino: violentano disabile per 2 giorni, 3 nordafricani arrestati. Caso diventa politico

TORINO – Le indagini della questura di Torino, che li ha arrestati dopo una settimana di appostamenti, sono ufficialmente “ancora in corso”. Ma se confermata l’accusa nei confronti di tre nordafricani, sequestro di persona e violenza sessuale di gruppo, è pesantissima. E destinata ad alimentare il dibattito politico sull’immigrazione con nuove polemiche. Il centrodestra, in testa la Lega Nord che chiede di discutere subito in Senato la proposta di legge sulla castrazione chimica, punta il dito contro il governo che “ha permesso a tutti gli immigrati di entrare impunemente sul territorio nazionale”. Il Pd replica che “la responsabilità è individuale, non razziale e collettiva” e il sindaco di Torino, Piero Fassino, ricorda che “accoglienza e legalità sono due facce della stessa medaglia”.

La vicenda risale allo scorso 27 maggio. Protagonista una ventenne disabile psichica. Sta andando a scuola, ma sul pullman incontra alcuni ragazzi. Con loro sparisce nel nulla per un giorno e mezzo e scattano le ricerche della polizia, allertata dalla famiglia. A ritrovarla è un amico: la incrocia in strada con alcuni ragazzi di colore che scappano all’improvviso. La ventenne è confusa, viene portata in ospedale. Il suo racconto è un incubo: in tre l’avrebbero segregata e violentata a turno. Per un giorno e mezzo. L’arresto dei tre presunti responsabili delle violenze – un somalo e un ghanese di 26 anni, che pochi mesi fa aveva chiesto asilo politico, e un nigeriano di 30 anni già espulso dall’Italia un anno fa – è questione delle scorse ore. La polizia li ha scovati all’ex Moi, il Villaggio Olimpico di Torino 2006 da un paio d’anni occupato da qualche centinaia di extracomunitari.

La procura ha aperto un’inchiesta per occupazione abusiva e, a gennaio, il tribunale di Torino ne ha disposto il sequestro preventivo. L’esecuzione del provvedimento, affidato alle forze dell’ordine, è stato però subordinato alla necessità di valutare soluzioni per la ricollocazione dei numerosi rifugiati che hanno occupato abusivamente gli alloggi delle palazzine (ex) olimpiche.

“È indecente che la sinistra abbia tollerato la gravissima situazione di illegalità in quegli stabili”, tuona Giorgia Meloni, presidente di Fratelli d’Italia, che per venerdì sera ha annunciato una fiaccolata per le vie del Lingotto, il quartiere dell’ex Moi. “Perché l’immobile non viene sgomberato?”, chiede il segretario della Lega Nord Piemonte, Roberto Cota. Il sindaco Fassino parla di “un episodio gravissimo”, e chiede “alle autorità prefettizie e di sicurezza di attivare tutte le azioni utili e necessarie per garantire la legalità in quell’area”. Ma i rifugiati che occupano l’ex Moi non ci stanno a fare da capro espiatorio: “Nessun episodio può essere il pretesto per qualunque atto di razzismo, non ultimo uno sgombero indiscriminato, che non darebbe giustizia alla ragazza ma sarebbe solo un atto di giustizia sommaria”.