Brexit, corsa al passaporto irlandese per restare cittadini europei

di Edoardo Greco
Pubblicato il 28 Giugno 2016 - 11:48 OLTRE 6 MESI FA
Brexit, corsa al passaporto irlandese per restare cittadini europei

Brexit, corsa al passaporto irlandese per restare cittadini europei

BELFAST – Dopo la Brexit è corsa al passaporto irlandese per rimanere cittadini europei, cioè dentro l’area di libera circolazione delle persone definita dal trattato di Schengen. Succede in Irlanda del Nord, pezzo d’Irlanda che con la Scozia, il Galles e l’Inghilterra va a comporre la Gran Bretagna (o Regno Unito). Irlanda del Nord che ha votato in maggioranza per il “Remain” (quasi il 56%) e che adesso fa la fila alle poste.

Tra gli effetti imprevisti del referendum sulla Brexit infatti, c’è un’impennata delle richieste di cittadinanza irlandese da parte di cittadini dell’Irlanda del Nord, con conseguente richiesta di passaporto. Le autorità postali nordirlandesi hanno riferito di aver “visto un numero insolitamente alto di persone dell’Irlanda del Nord interessate alle procedure per avere il passaporto irlandese”.

L’Irlanda del Nord fa parte del Regno Unito, ma molti dei suoi abitanti possono anche richiedere la cittadinanza all’ Irlanda, che fa parte dell’Unione Europea. Solitamente, nell’Irlanda del Nord la cittadinanza irlandese viene richiesta per lo più dai nazionalisti cattolici, piuttosto che dai protestanti, che si identificano più con la Gran Bretagna.

Tuttavia, anche in questo il referendum sulla Brexit sembra aver ottenuto risultati sorprendenti, visto che, ad esempio, uno dei politici protestanti più noti, Ian Paisley jr (del Dup, partito unionista democratico), ha affermato via Twitter: “Il mio consiglio è, se avete la possibilità di prendere un secondo passaporto, sfruttatela“. Paisley jr è stato tra l’altro uno dei più accesi sostenitori del “Leave”, ovvero del sì alla Brexit. Spiega Maria Corri su La Stampa:

Negli ultimi 10 anni quasi 100 mila persone nate nel Nord dell’Irlanda hanno ricevuto il loro passaporto repubblicano, si legge sul «Belfast Telegraph». E un censimento del 2011 ha rivelato che il 25 per cento degli irlandesi del Nord si sente unicamente irlandese. E le tante bandiere tricolore repubblicane che sventolano dalle finestre di Belfast ne sono una conferma.

Dal ministero degli Affari Esteri di Dublino fanno sapere che per i cittadini irlandesi nati nell’isola e per chi richiede la cittadinanza grazie a un genitore o ai nonni irlandesi, nulla è cambiato. E questo vuol dire che le porte sono aperte anche per i delusi sostenitori del Leave che vivono nel resto della Gran Bretagna, a patto che nel loro albero genealogico, in linea diretta, ci sia qualcuno nato sull’isola. AAA nonno irlandese cercasi. E così anche a Londra, inizia il pellegrinaggio alle poste per chiedere i moduli.

Qualcuno lungimirante si è mosso per tempo visto che a marzo, fanno sapere al dipartimento irlandese per gli Affari Esteri, c’è stato un aumento del 33 per cento nelle richieste. E quando venerdì si è avuta la certezza del «Leave» tutti su Google ad informarsi su: «Irish passports», passaporti irlandesi e «moving to Ireland», trasferirsi in Irlanda.

Intanto montano le istanze indipendentiste. Martin Mc Guinness, vice primo ministro dell’Irlanda del Nord, appartenente allo Sinn Fein, insiste sulla necessità di un referendum per la riunificazione (con l’Irlanda) visto che «il governo inglese ha perso ogni mandato di rappresentare gli interessi economici e politici della gente» che qui ha votato in maggioranza per il «Remain». Nel frattempo un passaporto della Repubblica d’Irlanda aiuta a mantenere la calma.