Ppe gela Renzi: Stop flessibilità, Italia ne ha avuta troppa

di Redazione Blitz
Pubblicato il 2 Febbraio 2016 - 16:10 OLTRE 6 MESI FA
Ppe gela Renzi: "Basta flessibilità, Italia ne ha avuta troppa"

Manfred Weber, Ppe

STRASBURGO – Ppe gela Renzi: “Basta flessibilità, Italia ne ha avuta troppa”. Dal Partito Popolare europeo arriva lo stop, senza se e senza ma, a Matteo Renzi e all’Italia. Stop che riguarda il tema più caro al premier, quella flessibilità che Renzi chiede da quando è a Palazzo Chigi. Ma, secondo i popolari europei, di flessibilità l’Italia ne ha avuta “anche troppa” e ora non c’è più “alcun margine di flessibilità”.

“La Commissione europea negli ultimi anni ha dato massima flessibilita’. Ma ora anche i commissari socialisti, penso a Moscovici, constatano che non ci sono piu’ ulteriori margini per maggiore flessibilita’”  ha detto Manfred Weber, presidente dei deputati europei del Ppe, commentando la posizione italiana.

“Sarebbe auspicabile da parte di tutti – aggiunge – prendere coscienza dello stato dei fatti. Juncker ieri ha inviato una lettera a Renzi per ricordagli gli obblighi europei: spero che sia arrivata a destinazione”.

Il governo italiano chiede all’Europa di accrescere dello 0,2% del Pil la possibilità di spesa nel 2016 (circa 3 miliardi di euro) per far fronte ai costi legati alla gestione della crisi dei migranti.

Così Repubblica descrive la tensione Italia-Ue sulla questione migranti e flessibilità:

Il clima è caldo perché su quei milioni si gioca il braccio di ferro tra Commissione e governo italiano, senza dimenticare che quei soldi servono a salvare vite lungo i confini e nei mari dell’Unione. Se, da una parte, i contributi alla Turchia (che li incassa in cambio dell’impegno a fermare le partenze verso la Grecia) non incideranno sui vincoli di bilancio, non è ancora dato di sapere se sarà lo stesso per i 3,3 miliardi che il governo sostiene di aver speso per una simile ragione, soprattutto per le operazioni nel Mediterraneo. La Commissione, infatti, ha ribadito più volte che la decisione sulla legittimità o meno di prendersi quello spazio ulteriore sul deficit arriverà solo a primavera, con le spese per i migranti che verranno valutate “ex post”.