Affitti, il piano del Governo: cedolare secca e sgravi fiscali per i proprietari

di Redazione Blitz
Pubblicato il 12 Agosto 2013 - 08:47 OLTRE 6 MESI FA
Affitti, il piano del Governo

Affitti, il piano del Governo

ROMA – Nel “piano casa” da 5 miliardi proposto dal Governo, oltre ad agevolazioni per chi compra, ci saranno misure per rilanciare un mercato dell’affitto ormai al tracollo che vede i proprietari sempre più tartassati e le locazioni crollate del 30%. Il Governo sta pensando infatti di introdurre delle norme che facciano pagare meno tasse ai proprietari, rendendo i canoni a prezzi più di mercato.

L’appuntamento utile potrebbe essere il Consiglio dei ministri del 28 agosto: per quella data si discuterà della nuova tassa sulla pertinenza energetica (Ape) che grava sui fitti. Sul tavolo ci sono tre proposte tutte discusse con Confedilizia.

La prima prevede il ripristino della deduzione del 15%, ai fini dell’Irpef per gli immobili affittati. Ciò permette di riconoscere ai proprietari una “spesa forfettaria” di produzione di reddito: la modifica avrebbe un costo di 365 milioni di euro e riporterebbe alle origini una norma modificata dalla legge Fornero.

La seconda ipotesi costerebbe poche decine di milioni di euro e riguarda la cedolare secca: l’imposta unica, quando viene scelta sostituisce le altre tasse, a partire dall’Irpef fino alle imposte di registro. Dalla sua introduzione nel 2011, i contratti di locazione registrati sono aumentati di quasi 200mila rispetto al 2010. Il Governo ora tende a semplificare, rimodulandola e semplificandola rendendola allo stesso tempo meno gravosa.

Il Governo sta pensando anche di intervenire sull’Imu, aumentata sulle case in affitto rispetto all’Ici, fino al 2000%. Con un costo di soli 70 milioni di euro, lo Stato punta a fissare al 4 per mille l’aliquota Imu per gli immobili locati, o almeno per i contratti concordati, in modo da far tornare ad essere redditizio l’affitto. Il presidente di Confedilizia, Corrado Sforza Fogliani spiega che al momento “i proprietari” preferiscono “vendere o tenersi le case vuote piuttosto che affittarle”.

Il sottosegretario alle Infrastrutture Vincenzo De Luca spiega che “bisogna agire subito” per evitare che una fetta della popolazione non si possa più permettere di vivere in affitto. Secondo il sottosegretario bisogna però dare “contributi alle Regioni per aiutare con un fondo ad hoc le fasce estreme che si trovano nelle condizioni drammatiche di non riuscire a pagare un affitto”. Le risorse destinate agli enti locali per poter aiutare le famiglie meno abbienti, in questi anni, come rileva il documento presentato a giugno dalla Conferenza delle Regioni al governo, sono state “del tutto azzerate” e la stessa cosa è successa per l’edilizia agevolata che ha portato a liste d’attesa lunghissime.

 Questi fondi per l’edilizia agevolata e per gli affitti devono essere offerti attraverso un “fondo di sostegno” a perdere, ossia che non deve essere restituito da chi lo usa.