Debiti Pa, Iva, Imu e esodati: tutto entro agosto. Governo tace su Alfano

di Redazione Blitz
Pubblicato il 18 Luglio 2013 - 12:20 OLTRE 6 MESI FA
Debiti Pa, Iva, Imu e esodati: tutto entro agosto. Niente riferimenti ad Alfano

Enrico Letta, Angelino Alfano (Foto Lapresse)

ROMA – Come ogni settimana il premier Enrico Letta ha convocato un vertice di maggioranza tra i ministri e i capigruppo dei partiti che lo sostengono: sul tavolo le emergenze economiche. La riforma dell’Imu e della tassazione sugli immobili, le coperture per sospendere l’aumento dell’Iva e la tassazione sul lavoro. Tutto assicurato entro agosto. E nessun accenno al giallo kazako che ha fatto tremare la poltrona del vicepremier, Angelino Alfano, e dunque la stabilità dello stesso esecutivo.

Come si suol dire, se non uccide fortifica: vessato dallo spettro di una crisi di governo che manderebbe in rovina il Paese, l’esecutivo Letta mostra buona volontà e si mette a lavoro sulle “cose concrete”, Imu, Iva e lavoro. Poco importa se per opportunismo o illusionismo.

In una nota di Palazzo Chigi, diffusa a fine vertice, si legge:

Nel corso della discussione sono emersi forte sostegno politico, unità d’intenti e larga condivisione sull’impostazione, i tempi, il merito dei provvedimenti da attuare in materia di politica economica nei prossimi mesi, in particolare per ciò che attiene alla Legge di Stabilità”. Entro il 31 agosto il Governo imprimerà un’accelerazione al pagamento dei debiti della P.A., a fornire soluzioni strutturali per superare l’Imu sulla prima casa, a individuare le coperture per evitare l’aumento dell’IVA, ad attuare provvedimenti su ammortizzatori sociali e questione esodati. Lo ha deciso la Cabina di Regia di Palazzo Chigi.

Insomma, il governo accelera e mette il turbo, ma in un contesto che promette poco di buono per la tenuta dell’esecutivo. Sull’Imu il vice ministro dell’Economia, Stefano Fassina aveva dichiarato che “non ci sono spazi per un’eliminazione totale. Cancellarla farebbe peggiorare l’iniquità sociale e le difficoltà economiche delle categorie più deboli”. Per lui le priorità sono “evitare l’aumento dell’Iva e rifinanziare la cassa in deroga”.