Mare Jonio, la nave di Casarin per Gasparri è “provocazione, proprio mentre in Senato…”

di Marilena D'Elia
Pubblicato il 18 Marzo 2019 - 20:34| Aggiornato il 20 Marzo 2019 OLTRE 6 MESI FA
Mare Jonio, la nave di Casarin per Maurizio Gasparri (nella foto) è "provocazione, proprio mentre in Senato..."

Mare Jonio, la nave di Casarin per Maurizio Gasparri (nella foto) è “provocazione, proprio mentre in Senato…”

Mare Jonio, la nave italiana della ong italiana Mediterranea saving humans, in rotta verso l’Italia con 50 profughi raccolti nel mare libico, rischia di provocare una nuova tempesta politica e mediatica proprio nel giorno in cui, nell’aula del Senato, a Palazzo Madama, a Roma, si deve votare sul caso Diciotti.

Per i Senatori il quesito è se sia o no da processare, per sequestro di persona, il ministro dell’Interno Matteo Salvini, che per vari giorni impedì lo sbarco di un gruppo di profughi dalla nave Diciotti che li aveva raccolti, anche in quella circostanza, al largo della Libia.

Il Ministero dell’Interno ha già anticipato che impedirà l’ingresso della Mare Jonio nelle acque territoriali italiane.

A capo della spedizione soi disant umanitaria c’è Luca Casarini, mestrino, già capo dei no global. 

La coincidenza fra l’arrivo della Mare Jonio e la votazione al Senato è stata sottolineata dal sen. Maurizio Gasparri, presidente della Giunta per le Immunità del Senato, che in Aula leggerà la relazione con cui la Giunta, a larga maggioranza, ha deciso di negare il processo a Salvini.

La reazione di Gasparri è senza mezzi termini. L’azione di Casarin è una “provocazione” e una “sfida alla legalità”, ha detto. Gasparri nella serata del 18 marzo 2019 ha diffuso questa dichiarazione:  

“Ma guarda che caso, domani si vota al Senato sul caso Diciotti-Salvini dopo la mia relazione ed oggi spunta una nave, partita dall’Italia, con a bordo il noto esponente dei centri sociali Casarin, che va a prelevare una cinquantina di clandestini, ben lontano dalle nostre coste, per portarli, in termini di sfida, verso i porti italiani.

“Un caso? Una coincidenza? Una provocazione? Francamente è difficile pensare che la discussione di domani in Senato e questa vicenda in corso non siano collegate o collegabili.

“L’Italia deve affermare i valori della Costituzione e della sicurezza. E francamente, invece, chi si occupa di traffico di clandestini dovrebbe essere chiamato a rispondere dei reati commessi.

“Perché ci sembra proprio che questo sia il caso che abbiamo di fronte, una pericolosa sfida alla legalità, in nome di una politica pro clandestini che deve essere messa in archivio. Chi soffre deve essere aiutato in casa propria, non utilizzato per operazioni politiche spregiudicate in mezzo a mare”, ha concluso Maurizio Gasparri.