Presidenzialismo, l’apertura di Enrico Letta spacca (ancora) Pd e sinistra

Pubblicato il 3 Giugno 2013 - 10:58 OLTRE 6 MESI FA
Presidenzialismo, l'apertura di Enrico Letta spacca (ancora) Pd e sinistra

Enrico Letta

ROMA – Dopo l’apertura di Enrico Letta il Pd e la sinistra si dividono (anche) sul presidenzialismo. Enrico Letta ha detto che si può fare, il Pdl con Angelino Alfano ha esultato, ma da Pd, Sel e anche Lega sono iniziate a piovere proteste.

Pd dalle mille idee (diverse). Ancora una volta nel Partito democratico ci sono tante voci discordanti. A un Enrico Letta favorevole al presidenzialismo si accodano Walter Veltroni, Matteo Renzi, Romano Prodi, Guglielmo Epifani e Massimo D’Alema che però suggerisce più che altro la via del semipresidenzialismo.

Gli ex Ppi e anche l’ala sinistra appare invece contraria. Rosy Bindi (che pure è una “prodiana” ma ultimamente spinta a sinistra) invita Letta a pensare piuttosto alla crisi economica e di lasciare stare la Costituzione. Il viceministro all’Economia Stefano Fassina non crede che ”il governo debba impegnarsi troppo ad indicare una soluzione per la forma di stato e di governo”.

Sull’apertura di Letta piovono critiche soprattutto a sinistra. Molto duro Stefano Rodotà: ”Sono rimasto stupito che un politico accorto come l’attuale presidente del consiglio Enrico Letta abbia detto che il prossimo presidente della Repubblica non sarà eletto con il sistema dei grandi elettori. Loro non ci sono riusciti e vogliono uscire dalle loro difficoltà per la via delle riforme”.

Contrario anche il leader di Sel Nichi Vendola: ”Parlare di presidenzialismo in un Paese che non è riuscito nemmeno a fare la legge sul conflitto di interessi è segno di uno sbandamento culturale”. Si cuce la bocca il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano: ”Non parlo né oggi né mai, sul contenuto delle riforme resterò assolutamente neutrale”.

Si registra anche la contrarietà della Lega che con Roberto Maroni dice: ”Il capo dello Stato lo abbiamo appena eletto, mi pare francamente una riforma adesso assolutamente inutile”.