Berlusconi e la escort/ Il Giornale: ”Il pm Pino Scelsi, da Lotta Continua all’indagine che sfiora Palazzo Chigi”

Pubblicato il 21 Giugno 2009 - 09:29 OLTRE 6 MESI FA

Il sito del quotidiano il Giornale, proprietà del fratello di Silvio Berlusconi, Paolo,  pubblica un profilo del pubblico ministero Pino Scelsi,titolare di un’inchiesta condotta dalla procura della Repubblica di Bari che vede coinvolte le abitudini sessuali del presidente del Consiglio.

Il Giornale scrive che Pino Scelsi  ”oggi ha fra le mani l’inchiesta sulle ragazze squillo di cui parla tutta Italia”. E aggiunge: ”Come tanti magistrati, giornalisti e manager della sua generazione viene da Lotta Continua. Pino Scelsi entrò giovanissimo nel movimento guidato da Adriano Sofri e lì cominciò a elaborare la sua cultura politica, a forgiare le sue idee, a duellare con gli avversari. Nell’inverno del 1971, a soli 17 anni, prendeva già parte, come un politico navigato, ad assemblee infiammate e discuteva fra urla, strepiti e insulti, colonna sonora di quell’album. Il pm che oggi ha fra le mani l’inchiesta sulle ragazze squillo di cui parla tutta Italia, non era un militante qualsiasi”.

A sostegno della tesi, il Giornale riferisce che “ci fu un intervento memorabile [di Scelsi] per difendere la linea meridionalista di Sofri e la rivolta di Reggio Calabria, quella del boia chi molla. La falange dei marxisti leninisti imbufaliti quasi gli impedì di aprire bocca, ma lui imperterrito proseguì fino alla fine”.

Prosegue il Giornale:’Da allora non ha mai smesso di aggiornare gli ideali che certa sinistra, gruppettara e non ortodossa, svincolata da una stretta appartenenza partitica, ha tenuto alti come una bandiera. Dal liceo Orazio Flacco e da Lc all’università e al Collettivo di giurisprudenza e scienze politiche. Poi, altro salto, ecco la professione e la scelta di Magistratura Democratica, il grande laboratorio della sinistra in toga, la corrente ultrà, insieme ai Movimenti riuniti, dentro l’Anm e nel Csm. Scelsi ha sempre frequentato questo ambiente, è sempre stato dentro questo perimetro, ha sempre dato al suo lavoro una forte connotazione sociale”.

”È un po’ la cifra di Magistratura Democratica: l’idea che la Costituzione debba essere interpretata a vantaggio dei lavoratori e contro i potenti, il concetto che la sinistra giudiziaria possa fiancheggiare quella politica per introdurre un nuovo ordine sociale, per colpire le diseguaglianze, per combattere sul fronte dell’ambientalismo, del diritto al lavoro, della trasparenza e via elencando come in un tazebao. Difficile dire dove finisca la politica dei partiti e cominci quella delle toghe rosse, ma su questo confine e sull’ambiguità dei legami che tengono insieme le varie anime della sinistra, si è costruito un pezzo della storia italiana recente. Scelsi appartiene a questo mondo”.

Conclude il Giornale riconoscendo che “Scelsi è sempre stato un magistrato corretto, ha sempre svolto con rigore le sue indagini e ha sempre resistito alla tentazione di superare quel confine aperto e candidarsi in questa o quella lista come hanno fatto alcuni suoi colleghi. Questo gli fa onore, ma la sua storia resta quella di tante toghe. Rosse. Da Lc all’indagine che sfiora Palazzo Chigi”.