Riconoscimento facciale e AI, Gasparri: bene utilizzo mezzi moderni per la sicurezza dei cittadini

Il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi ha proposto il riconoscimento facciale come misura per la sicurezza. Il sostegno di Gasparri: è bene l’utilizzo di mezzi moderni per la sicurezza dei cittadini, il ministro Piantedosi vada avanti

di Marilena D'Elia
Pubblicato il 5 Maggio 2023 - 13:47 OLTRE 6 MESI FA

Riconoscimento facciale e AI, Gasparri: bene utilizzo mezzi moderni per la sicurezza dei cittadini (foto Ansa)

Riconoscimento facciale e Artificial Intelligence (AI),  Gasparri: bene utilizzo mezzi moderni per la sicurezza dei cittadini

Il ministro Piantedosi nei giorni scorsi ha parlato di riconoscimento facciale nei luoghi pubblici e di potenziamento delle Forze dell’Ordine in un’intervista al Quotidiano nazionale.

I primi interventi sarebbero previsti a Roma, Milano e Napoli.

Il vicepresidente del Senato Maurizio Gasparri ha espresso il suo sostegno a Piantedosi

“Va benissimo l’uso di nuove tecnologie per il riconoscimento facciale in funzione di controllo del territorio, delle stazioni e delle aree a maggiore rischio” ha detto Gasparri che prosegue:

“Chi parla contro la tecnologia dice cose sbagliate.

Si tratta di utilizzare i mezzi più moderni per aumentare il tasso di sicurezza dei cittadini.

Alcuni invece vorrebbero certe facce e certi soggetti delinquere liberamente.

Non si tratta di negare i diritti di nessuno, ma semplicemente di far sì che, oltre al personale, anche gli strumenti tecnologici più moderni possano aiutare e tutelare i cittadini.

Poi ovvio che servono soldi, assunzioni, personale.

Ma chi si oppone alla modernità finisce per favorire l’illegalità. Il Ministro dell’Interno non si curi di chi non è d’accordo e vada avanti su questa strada”

Il riconoscimento facciale è una tecnologia già in uso

“La possibilità del riconoscimento facciale e dell’utilizzo di tecnologie è già in essere” ha detto Piantedosi. “Ci sono stati dei casi, come l’accoltellatore di Termini riconosciuto grazie a queste tecnologie particolari che danno la possibilità di dare un nome attraverso i dati facciali.

 Si tratta solo di vedere se può avere un altrettanto proficuo utilizzo in chiave di prevenzione.

Ovviamente nessuno immagina di usare le tecnologie senza tener conto dei problemi relativi alla privacy. Insomma nessuno pensa a un grande fratello”.  ha commentato il ministro il 3 maggio a Palermo, al termine della riunione del Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica.

Per Stefano Epifani, presidente della Fondazione per la sostenibilità digitale, il controllo va fatto nel rispetto dei diritti

Anche Stefano Epifani, dopo la proposta del ministro Piantedosi sul riconoscimento facciale richiama a un controllo che sia fatto nel rispetto dei diritti, perché:

“È fondamentale che il principio del controllo in virtù dell’emergenza venga portato avanti nel rispetto delle libertà e dei diritti fondamentali dell’individuo.

La sicurezza è un tema fondamentale, ma non la si può garantire a discapito di altri diritti parimenti importanti.

Occorre evitare che scelte prese con leggerezza e sull’onda dell’emotività compromettano l’esito della discussione su un tema di grande importanza”.

“La tecnologia – ha proseguito Epifani – può mettere a disposizione soluzioni e architetture che agiscano nel rispetto della privacy, senza creare strumenti e archivi che non sarebbero tanto lontani da quelli del social scoring cinese. La questione non è di tifoserie politiche, ma di sostenibilità sociale. Le soluzioni che saranno scelte e le modalità operative per portare avanti il processo saranno determinanti”.