Francia, diplomatici contro Sarkozy: “In politica estera improvvisa”

Pubblicato il 22 Febbraio 2011 - 18:20 OLTRE 6 MESI FA

PARIGI – Pesanti critiche in Francia contro la politica estera del presidente Nicolas Sarkozy, in particolare, rispetto alle rivolte nel mondo arabo. A lanciare l’ultimo siluro, dopo settimane di scandali e gaffe, è stato oggi un gruppo di diplomatici del ministero degli Esteri di Parigi, che in un intervento pubblicato sul quotidiano Le Monde punta il dito contro la politica ”improvvisata” messa in campo dall’Eliseo e sottolinea come nel mondo la voce della Francia sia ormai scomparsa.

”La nostra politica estera è passata sotto al segno dell’improvvisazione”, denunciano i diplomatici, di generazioni e sensibilità politiche diverse, riuniti in un gruppo ribattezzato ‘Marly’, dal nome del caffè parigino in cui si sono riuniti per la prima volta. Scegliendo l’anonimato, il gruppo si ispira a ‘Surcouf’, composto da militari che in passato hanno criticato alcune scelte del capo dello Stato francese. ”La politica messa in campo rispetto alla Tunisia o all’Egitto – proseguono i funzionari del Quai d’Orsay – è stata definita dalla presidenza della Repubblica senza tener conto delle analisi delle nostre ambasciate. Ed è sempre questa politica che ha scelto Ben Ali e Mubarak come ‘pilastri sud’ del mediterraneo”.

Mentre un ”Wikileaks alla francese permetterebbe di verificare che i diplomatici francesi hanno scritto, come i loro colleghi Usa, testi critici, senza concessioni”, nei confronti di questi regimi. Il gruppo ‘Marly’ sottolinea infine che ormai nel mondo ”la voce della Francia è scomparsa. Il nostro allineamento con gli Stati Uniti ha spiazzato molti dei nostri partner (…) Abbiamo perso la nostra visibilità e la nostra capacità di manovra diplomatica. Questa perdita di influenza non è imputabile ai diplomatici ma alle opzioni scelte dai politici”.

”E’ tempo di reagire – tagliano corto – dobbiamo trovare una politica estera basata sulla coerenza, l’efficacia, la discrezione”. Nelle ultime settimane, la Francia ha collezionato una serie di clamorosi passi falsi in politica estera, con pesanti accuse di accondiscendenza nei confronti dei regimi del mondo arabo, a partire da quello tunisino dell’ex-presidente Ben Ali. Clamorose sono state le rivelazioni della stampa sulle vacanze di fine anno della ministra degli Esteri Michele Alliot-Marie in Tunisia, proprio mentre nel Paese imperversava la protesta.

O il più recente caso legato a Boris Boillon, il neo-ambasciatore francese a Tunisi, 41 anni, fedelissimo di Sarkozy, il cui comportamento non propriamente diplomatico nei confronti di alcuni giornalisti tunisini, con tanto di insulti e toni particolarmente sgarbati, è tornato a infiammare le relazioni tra Parigi e Tunisi. Mentre molti giornali transalpini denunciano con forza gli inciuci dell’Europa e della Francia di Sarkozy con il regime del colonnello libico Muhamamr Gheddafi.