Giappone. Ex leader Ichiro Ozawa assolto dalle accuse di fondi illeciti

Pubblicato il 26 Aprile 2012 - 09:08 OLTRE 6 MESI FA

TOKYO – Ichiro Ozawa, ex leader del partito Democratico giapponese (DpJ), e' stato assolto oggi dalla Corte distrettuale di Tokyo dall'accusa di violazione delle norme sul finanziamento ai gruppi politici, complicando ulteriormente gli sforzi del premier Yoshihiko Noda sia sull'unita' del partito sia sull'aumento progressivo dell'Iva dal 5 al 10%.

Ozawa, politico navigato di 69 anni e noto come lo 'shogun ombra' per le sue capacita' di gestione del 'potere reale', si e' opposto al piano di Noda sull'Iva, visto come un tradimento del manifesto elettorale che ad agosto 2009 porto' il DpJ alla vittoria storica alle elezioni contro i Liberaldemocratici, al potere per quasi 50 anni di fila.

''Esprimo il mio rispetto per la decisione che mostra tutta la coscienza e l'equita' da parte dei giudici'', ha commentato Ozawa in una nota, alla fine di un contenzioso partito nel 2009.

La pubblica accusa, inizialmente, aveva rinunciato a ogni procedimento a causa delle prove insufficienti, fino a quando un giurì non aveva disposto l'imputazione coatta nel 2011, con l' addebito di aver falsificato con il suo staff i documenti relativi all'acquisto di un immobile a Tokyo. La procura, che avevano richiesto una condanna a tre anni di reclusione, ha reso noto di non aver deciso se impugnare o meno la sentenza.

Ozawa potrebbe ora sfidare Noda per la leadership, forte della svolta giudiziaria, anche se gli analisti ritengono che la minaccia di un voto anticipato sarebbe un deterrente piu' che valido per tenere a freno una rivolta contro il premier, visto che il via libera al disegno di legge sull'Iva, al fine di reperire nuove risorse per attuare la riforma di welfare e social security, e' nelle mani delle opposizioni che controllano la meno potente Camera Alta.

Resta l'attenzione massima sui prossimi passi di Ozawa in un partito Democratico sempre piu' diviso, le cui lotte intestine potrebbero ritardare le riforme di bilancio necessarie per riportare sotto controllo il debito del Giappone, volato oltre il 200% rispetto al Pil.