In Russia da oggi è vietato discutere in pubblico di temi militari

La legge che entra in vigore oggi, secondo gli attivisti dell'opposizione mira ad impedire che informazioni relative alle forze armate e alla cosiddetta operazione militare speciale in Ucraina arrivino all'opinione pubblica. Si tratta di argomenti non coperti dal segreto di Stato: tra questi la struttura e le dimensioni delle forze armate, le armi, gli schieramenti di truppe e addestramento, il morale delle truppe e i crimini commessi da membri delle forze armate.

di redazione Blitz
Pubblicato il 1 Dicembre 2022 - 16:42 OLTRE 6 MESI FA
mosca piazza rossa ansa

In Russia da oggi è vietato discutere in pubblico di temi militari. La Piazza Rossa in una foto dell’Ansa

E’ entrata oggi in vigore in Russia una direttiva dei servizi di sicurezza interni (Fsb) che vieta la discussione pubblica di diversi argomenti militari non segreti. Critici gli attivisti dell’opposizione. A loro giudizio, si tratta infatti di una decisione presa dalle autorità per impedire che informazioni relative alle forze armate e alla cosiddetta operazione militare speciale in Ucraina arrivino all’opinione pubblica.

Si tratta di argomenti non coperti da segreto di Stato 

Il Moscow Times riferisce che l’ordine dell’Fsb è articolato in 60 punti. Tra questi sono elencati una serie di argomenti non coperti dal segreto di Stato. Argomenti che potrebbero essere “utilizzati da Stati, organizzazioni e cittadini stranieri contro la sicurezza della Russia”. Tra questi, la struttura e le dimensioni delle forze armate, armi, schieramenti di truppe e addestramento. Così come il morale delle truppe e crimini commessi da membri delle forze armate. La lista si aggiunge ad un’altra varata lo scorso anno che vietava la condivisione di informazioni non segrete relative alle industrie della difesa e spaziali.

Cosa rischiano i trasgressori

I trasgressori potranno essere etichettati come ‘agenti stranieri’, una situazione che prevede una serie di restrizioni alle attività individuali. Sempre oggi è entrata in vigore in Russia una nuova legge che consente alle autorità di bollare enti e persone con l’etichetta di ‘agente straniero’ anche senza che ricevano finanziamenti dall’estero, un elemento prima richiesto. D’ora in poi infatti potranno essere definiti ‘agenti stranieri’ persone o associazioni che si ritengono genericamente “sotto influenza straniera”. Lo scorso marzo, invece, poco dopo l’inizio dell’operazione in Ucraina, era stata approvata un’altra legge che prevede pene fino a 15 anni di reclusione per la diffusione di informazioni sull’esercito che dovessero essere ritenute “false” dalle autorità.