Wikileaks, dubbio Georgia: soldi a Berlusconi per il gas?

Pubblicato il 2 Dicembre 2010 - 02:14 OLTRE 6 MESI FA

Vladimir Putin e Silvio Berlusconi

L’energia è il tema ”piu’ importante” nelle relazioni bilaterali fra Italia e Russia e ”la richiesta di stabili forniture energetiche dalla Russia di frequente spinge l’Italia a compromessi su temi politici e di sicurezza”. E in questo contesto l’Eni e’ centrale nell’azione del govenro in Russia. Ronald Spogli, l’allora ambasciatore americano in Italia, descrive così – secondo quanto riporta il New York Times – i rapporti fra Roma e Mosca, rapporti fatti anche da ”relazioni personali fra i top leader”, con una ”linea diretta” fra Silvio Berlusconi e Vladimir Putin che Spogli definisce ”non ideale dal punto di vista dell’amministrazione” e che ”costituiva piu’ un danno che un beneficio”.

Berlusconi, sempre più ”megafono di Putin”, ”ammira lo stile macho, deciso ed autoritario di governo di Putin”. Descrivendo come ”eccellente” la relazione bilaterale fra Usa e Italia, Spogli osserva come ”sfortunatamente, gli sforzi di Berlusconi per ‘riparare’ la relazione fra l’Occidente e la Russia stanno minacciando la sua credibilità e diventando veramente irritanti nella nostra relazione”. L’uomo ”chiave di Berlusconi in Russia” – aggiunge Spogli – è uno dei suoi più stretti collaboratori,Valentino Valentini. In un cablogramma datato 26 gennaio 2009, Spogli riferisce che ”l’ambasciatore georgiano a Roma ci ha detto che il suo governo crede che Putin abbia promesso a Berlusconi una percentuale dei profitti che vengono da ogni gasdotto costruito da Gazprom, in collaborazione con l’Eni”.

Il governo italiano – aggiunge Spogli – ”ha sostenuto gli sforzi dell’Eni e di altri giganti energetici nella creazione di una partnership con la Russia e Gazprom per una cooperazione di lungo termine”: l’Eni esercita un ”enorme potere politico” e in base ai report della stampa ”noi riteniamo che il primo ministro Berlusconi garantisca a Paolo Scaroni maggior accesso quanto ne venga garantito al ministro degli Esteri”. Spogli definisce ”la visione dell’Eni sulla situazione energetica europea in modo preoccupante simile a quella di Gazprom e del Cremlino” e constata come ”un membro del Pd” ha riferito ”che la presenza dell’Eni in Russia supera quella dell’ambasciata italiana a Mosca che e’ a corto di personale”.