Il Fatto Quotidiano su Berlusconi: “Il patriarca caduto e la carta Barbara”

di redazione Blitz
Pubblicato il 28 Novembre 2013 - 10:58 OLTRE 6 MESI FA
Barbara Berlusconi

Barbara Berlusconi

ROMA – “Caduto il patriarca“, titola il Fatto Quotidiano, chi prenderà il posto di Berlusconi? Marina, l’ipotesi più scontata e rilanciata, anche se lei ha più volte preso pubblicamente distanza dalla politica. Oppure Barbara? La terzogenita del premier potrebbe presto cimentarsi nella politica, l’ipotesi non è affatto esclusa. Il Fatto sintetizza le preoccupazioni più urgenti di Berlusconi:

Il caimano e la successione forzata: la procura sui fondi assegnata a Marina e Pier Silvio. Ancora voci sul passaporto da Putin. Ma il suo terrore rimane l’arresto.

Poi, ecco il riferimento ai figli, soprattutto Barbara:

La veronese Anna Bonfrisco è sicura: “Sento che Barbara si farà viva. E sarà il segno di una nuova riscossa, vedrete”. Gli avversari ci credono: “Sento questo nome girare, per noi non sarà comunque facile. Il governo si regge su dieci voti. Terrà?”. È Felice Casson a parlare. Lo raggiunge Walter Tocci: “Siamo al minimo comun denominatore, ci vorrebbe altro per resistere. Cambierà tutto”. I senatori sono fuori contesto. Non sanno cosa fare. “Boh!”, sillaba il senatore Si-bilia da Avellino.

E qualcosa arriva da Milano. È Barbara, col tono di chi assaggia la discesa in campo: “Con la violenta estromissione di mio padre dal Parlamento, avvenuta attraverso norme incostituzionali e palesi violazioni regolamentari, gli avversari politici si illudono di avere la strada spianata verso il potere”. Ma Marina e Pier Silvio, ai quali il Cavaliere avrebbe garantito la piena titolarità sui 5 conti personali, e sono anche queste preoccupazioni di un padre di famiglia, giungono due distinte note di affetto, appena meno partecipate.

Inizia Marina: “Questa politica si dovrà pentire di essersi ancora una volta arresa a una magistratura che intende distruggere chiunque provi ad arginare il suo strapotere. Una violenza di questo tipo rappresenta una macchia che peserà sulla storia del nostro Paese”.

Infine Pier Silvio: “Oggi è il giorno dell’amarezza e dell’ingiustizia. Il voto di oggi al Senato – spiega – mi colpisce come figlio e come cittadino. Come figlio, l’amarezza è profonda perché so quello che mio padre è davvero. E soprattutto quanto ha fatto. Per tutta l’impresa italiana e per il nostro Paese. Mi auguro per il futuro dell’Italia – conclude – che abusi del genere non vengano mai più messi in pratica contro nessun parlamentare di qualsiasi parte politica”.