Marco Travaglio, Fatto Quotidiano: “Siate seri, se potete”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 17 Novembre 2015 - 08:09 OLTRE 6 MESI FA
Marco Travaglio sul Fatto Quotidiano: "Siate seri, se potete"

Hollande (LaPresse)

ROMA – “Siate seri, se potete” è il titolo dell’editoriale a firma di Marco Travaglio sulle pagine de Il Fatto Quotidiano di martedì 17 novembre 2015.

Forse (il forse è d’obbligo, in questi tempi di sangue, guerra e certezze infondate) il presidente francese François Hollande dovrebbe pensarci due volte, prima di cambiare la Costituzione e proclamare lo Stato di guerra, mettendo la pietra tombale sull’Europa. Forse non è colpa della Costituzione se, a presidiare la redazione di Charlie Hebdo, cioè il giornale più minacciato d’Europa, c’era un solo agente di polizia; e se, dieci mesi dopo la strage di Charlie, ce n’erano solo due a difendere il Bataclan, locale di proprietà di due ebrei, già bersaglio di varie minacce. Forse non è colpa della Costituzione se venerdì sera, per molte ore, un pugno di terroristi hanno potuto fare il bello e il cattivo tempo per le strade della capitale di Francia. Forse non è colpa della Costituzione se sabato mattina – come mi racconta un medico italiano che rientrava da un congresso a Montecarlo – alla frontiera di Ventimiglia non c’era un agente a controllare chi usciva dalla Francia.

È stata forse la Costituzione a obbligare gli ispettori Clouseau dell’intelligence francese a ignorare prima l’allarme dei servizi algerini su uno degli attentatori di Charlie e ora a snobbare quelli dei servizi iracheni sul nuovo attacco a Parigi e dei servizi turchi su uno dei macellai del Bataclan?Forse,prima di fare altri disastri, questa parodia tragicomica di presidente potrebbe chiedere lumi all’Italia che, con tutti i suoi difetti, non ha dovuto cambiare la Costituzione per sconfiggere il terrorismo politico e combattere quello mafioso senza mai rinunciare alle garanzie e ai diritti (mentre la Francia ancora ospita gentilmente decine di assassini latitanti, da Battisti a Pietrostefani).   Forse, in Francia come in Italia, alla cascata di parole con cui si crede di combattere il terrorismo, ne manca una: “Serietà”. Non aiuta i politici a guadagnare voti, né i giornali a vendere copie, né i talk a raccattare share, ma è molto più urgente di quelle abusate da chi sfida impavido il Califfato a colpi di guerra mondiale o di civiltà o di religione, bastardi anzi birichini anzi figli di troia anzi figli di Hitler, Islam estremista o moderato, porte chiuse o aperte, tolleranza più o meno di zero, buonismo e cattivismo.   Serietà significa dire la verità. A chi pensa che il terrorismo sia tutt’uno con l’Islam e il bersaglio unico sia la civiltà giudaico-cristiana, segnaliamo che l’addetto alla sicurezza dello Stade de France che ha fermato e messo in fuga il kamikaze che tentava di farsi esplodere in mezzo a 80 mila tifosi,si chiama Zouheir ed è un francese di religione musulmana.

Non sappiamo se sia moderato: sappiamo ha salvato migliaia di vite. Anche Safer, cameriere in un ristorante colpito, è musulmano: le due donne ferite che ha salvato non gli han chiesto il permesso di soggiorno, né il suo grado di moderazione. Invece Valeria Solesin, l’italiana caduta al Bataclan, era contraria alle guerre d’Iraq e Afghanistan, dunque “buonista”,e volontaria di Emergency, dunque – secondo i centrodestri e i rondolini – fiancheggiatrice dei terroristi: che se la sia cercata?  Serietà significa investire (ora,subito,anzi è già tardi) risorse eccezionali per dotare l’intelligence e le forze dell’ordine di tutti gli strumenti per lavorare al meglio: invece, in questi anni, non s’è fatto che tagliare fondi, organici, mezzi e tecnologie e rendere sempre più difficili arresti e intercettazioni per salvare il culetto a lor signori. Sabato, mentre il nostro governo annunciava mirabolanti stati di allerta e misure straordinarie, un’auto di scorta davanti a Palazzo Chigi – “obiettivo sensibile” quant’altri mai – è rimasta in panne ed è stata rianimata con i cavetti e un’altra batteria. I sindacati di polizia denunciano che “ogni giorno si fermano centinaia di nostre auto con centinaia di migliaia di km sulle spalle. La Questura di Palermo ha il 60% delle auto fuori uso,per le scorte siamo sul 50%. È così in tutta Italia”. In che senso Renzi, Alfano, Pinotti e Gentiloni assicurano che “siamo pronti”? Pronti a farci sbranare?   Serietà vuol dire trattare i Salvini Boys per quello che sono: dei cialtroni che riescono addirittura a guadagnare voti proponendo “soluzioni” talmente stupide e suicide che sembrano tratte dal libro dei sogni del Califfo. “Chiudere le frontiere e sospendere Schengen”, oggi, significa trasformare l’Italia in una polveriera e tenerci tutti gli immigrati – regolari o clandestini, rifugiati o “economici” – la gran parte dei quali vuole passare di qui per proseguire altrove. “Chiudere le moschee” significa far incazzare tutti i musulmani d’Europa e anche del mondo gettandoli in braccio all’Isis e, al contempo, rinunciare a un luogo di ritrovo e di incontro per possibili terroristi, utilissimo all’intelligence per intercettarli, controllarli e infiltrarli (…)

Articolo intero su Il Fatto Quotidiano del 17/11/2015.