Mattarella ripristina il cocktail pre 2 giugno: trionfano kitsch e auto blu

di Redazione Blitz
Pubblicato il 3 Giugno 2015 - 13:52 OLTRE 6 MESI FA
Mattarella ripristina il cocktail pre 2 giugno: trionfano kitsch e auto blu

Mattarella ripristina il cocktail pre 2 giugno: trionfano kitsch e auto blu

ROMA –  Mancavano i leader politici ma c’erano comunque tante auto blu e tantissimo kitsch. Massimiliano Scafi per Il Giornale scrive un lungo pezzo per raccontare il tradizionale cocktail dell’1 giugno al Quirinale. Tradizionale almeno fino a qualche anno fa. In piena crisi, infatti, Giorgio Napolitano per mandare un messaggio di sobrietà, lo abolì. Con Mattarella il cocktail è tornato. Ma visto il risultato, almeno secondo Scafi, è possibile che il presidente si sia già pentito. Scrive Scafi:

(…) Il Quirinale assediato dalle auto blu, come nella Prima Repubblica. Calpestato dalle zeppe sopraelevate di Lilli Gruber, dalle scarpette a punta dorate di Irene Pivetti, dagli scarponi di Antonello Venditti e dalle décolletés rosse tacco 12 di Maria Elena Boschi. Invaso da industriali, attori, grand commis e ministri. Tanti i politici, nessun leader di primo piano: Renzi, Berlusconi, Salvini e Grillo sono rimasti a casa. C’era in compenso, per la gioia del frugale Mattarella, un esercito di ceroni, parrucche, abitini, scollature, zebre, pantere. Nani e ballerine, maschere felliniane, il kitsch al potere.

Giorgio Napolitano, vista la crisi economica, aveva deciso di abolire il cocktail. Ripristinarlo dopo tre anni, con tutti i suoi riti barocchi e ancien régime , forse non è stata una grande idea. Il Codacons protesta. «I cittadini italiani hanno il diritto di sapere quanto sono costate le celebrazioni per il 2 giugno – dice il presidente dell’organizzazione Carlo Rienzi – . Governo e Quirinale devono presentare un resoconto dettagliato delle spese sostenute».

Mattarella non gradirà. Come forse non gli è piaciuta neanche la cerimonia dei saluti. Il capo dello Stato, dimostrando buona salute e ottima resistenza, è stato costretto a restare per quasi due ore in piedi davanti alla Coffee House per stringere mani più o meno conosciute, più o meno importanti, di invitati che hanno sopportato un’ora e un quarto di fila pur di essere ammessi al suo cospetto. Loro procedevano lentamente, lui paziente ha avuto una parola per tutti. Forse doveva prendere spunto dal suo predecessore, che dopo tanti anni sul Colle sa come funzionano le cose. Infatti, mentre i ragazzi di alcune scuole alberghiere offrivano finger food e spumanti italiani, davanti a Re Giorgio si è formata una coda alternativa. Napolitano però è rimasto seduto, invitando chi voleva salutarlo a prendere posto al suo tavolo. A turno, uno si alzava e uno si accomodava.

Insomma, meglio il 2 giugno vero. La corona al Milite Ignoto, le frecce tricolori, la sfilata ai Fori e i 15mila cittadini festanti che sciamano per i giardini. Mattarella prende applausi, si ferma a parlare, si fa fotografare, raccoglie gli incitamenti. «Buon lavoro», «salvi l’Italia», «continui con l’onestà». Poi annuncia l’apertura al pubblico dal 23 giugno di tutto il Colle, anche le sale di rappresentanza, pure quelle usate tutti giorni per gli incontri e le riunioni.