Leggere e scrivere digitale attiva meno neuroni

di Redazione Blitz
Pubblicato il 9 Febbraio 2015 - 12:36 OLTRE 6 MESI FA
Leggere e scrivere digitale, attiva meno neuroni

Leggere e scrivere digitale, attiva meno neuroni

ROMA – Leggere e scrivere digitale attiva meno neuroni. Così le nuove tecnologie, dagli e-book ai tablet, potrebbero ridurre le nostre capacità di attenzione e di comprensione dei testi. La rivoluzione digitale, spiega lo studio condotto da Anne Mangen dell’università di Stavanger, in Norvegia, ha effetti sul nostro cervello.

Alice Vigna sul Corriere della Sera riporta le parole della Mangen, che spiega i risultati dello studio condotto su un gruppo di volontari:

“«Abbiamo chiesto a un gruppo di volontari di leggere lo stesso testo su un e-reader o su carta — racconta Mangen —. Chi ha letto il libro cartaceo ricordava meglio la trama e riusciva più facilmente a mettere gli eventi nella giusta sequenza. L’effetto potrebbe essere correlato con la necessità di “tenere il filo” di ciò che leggiamo: su carta abbiamo molti indizi fisici ad aiutarci, ad esempio possiamo ricordare che un fatto si è compiuto quando eravamo quasi all’inizio o a circa metà del volume. Il l testo elettronico invece ci fa “perdere” di più tra le sue righe: non percepiamo quanto manca alla fine o a che punto siamo, il testo appare sempre uguale»”.

Insomma leggere su carta aumenta l’empatia del lettore, che ha anche delle corrispondenze fisiche che lo aiutano a fissare i concetti, spiega la Vigna:

“la lettura online ci sta rendendo incapaci di attenzione a lungo termine, e forse impedirà alle nuove generazioni di godere di romanzi come “I fratelli Karamazov”: banner, video e link distraggono e minano la capacità di concentrazione che serve per una lettura “profonda”, l’unica che consenta di seguire trame complesse.

Il libro di carta (ma anche la scrittura a mano, vedi sotto ) sembra per il momento vincente. Ma sottolinea Mangen: «Per guidare le scelte del futuro, ad esempio per capire se introdurre a tappeto i tablet a scuola sia davvero opportuno, servono dati più precisi»”.

Naomi Baron, di cui è in pubblicazione negli Usa il volume Words on screen: the fate of reading in a digital world (Le parole sullo schermo: il destino della lettura in un mondo digitale), spiega:

“«La tecnologia ha modificato il nostro modo di intendere il sapere, perché consente di accedere ai dati in ogni momento . Ma che accadrebbe se andasse via la corrente e non avessimo Internet, tablet o smartphone funzionanti? Sapremmo qualcosa o no?»”.