Insegnanti “regionali”: cattedre stabili o cattedre tribali?

di Lucio Fero
Pubblicato il 20 Aprile 2010 - 16:37 OLTRE 6 MESI FA

Mariastella Gelmini

Non facciamo confusione, anche se la confusione è voluta e non è figlia del caso. Il ministro dell’istruzione Gelmini annuncia che dal 2011 ci saranno “graduatorie” su base regionale per il reclutamento degli insegnanti. Vuol dire che si chiederà agli insegnanti l’impegno a risiedere tre o cinque anni nella territorio in cui otterranno la cattedra? Il tempo per seguire e assicurare un ciclo didattico, il tempo per cui gli alunni non si vedranno penalizzati da un turn over di trasferimenti e cambi di chi loro insegna? Se vuol dire questo, se significa che quell’impegno verrà premiato in graduatoria, allora è una buona idea e un buon programma, utile alla scuola e alla collettività.

Oppure vuol dire che saranno premiati in graduatoria gli insegnanti residenti da più tempo o addirittura nati in quella Regione? In questo caso sarebbe la scuola delle tribù e la cattedra assegnata su base tribale. Sarebbe la follia ignorante dei lombardi che insegnano ai lombardi e dei siciliani che insegnano ai siciliani.

C’è sospetta confusione tra le due cose, l’una buona e l’altra maligna. La Gelmini non dissipa la confusione, lo faccia al più presto.