Precaria da 7 anni al Corriere della Sera inizia sciopero della fame: “Scavalcata da un pivello”

Pubblicato il 15 Novembre 2010 - 18:02 OLTRE 6 MESI FA

Paola Caruso si pesa dopo l'inizio dello sciopero della fame

Dopo sette anni di precariato sperava fosse arrivata la sua occasione. Quando si è sentita scavalcata da un “pivello” invece, Paola Caruso, collaboratrice del Corriere della Sera ha deciso di reagire con lo sciopero della fame.

La giornalista scrive sul suo blog di aver iniziato la sua protesta dopo aver scoperto di essere stata scavalcata per un posto ”da un pivello di una scuola di giornalismo”. Il direttore del quotidiano, Ferruccio De Bortoli, replica però che ”la sua protesta non ha alcun fondamento” e spiega: ”In questo periodo, perdurando lo stato di crisi, non è stata fatta alcuna assunzione. La situazione alla quale si riferisce riguarda sempre un contratto di collaborazione accordato, alcuni giorni fa, a un giovane giornalista (che nessuno ha raccomandato) in sostituzione di un altro collaboratore”.

Sul suo sito Paola Caruso scrive: ”Da 7 anni lavoro per il Corriere e dal 2007 sono una co.co.co. annuale con una busta paga e Cud. Aspetto da tempo un contratto migliore. La scorsa settimana un giornalista ha dato le dimissioni e si è liberato un posto. Ho pensato: ‘Ecco la mia occasione’. Neanche per sogno. Il posto è andato a un pivello della scuola di giornalismo. Uno che forse non è neanche giornalista, ma passa i miei pezzi”.

”Non ho mai ricevuto dalla collega Paola Caruso la richiesta di un colloquio – replica però  il direttore del Corriere – Se lo farà, la riceverò volentieri, come faccio con tutti. Prego la collega Caruso di smettere lo sciopero della fame e di ritrovare serenità e misura”. Il Cdr ha intanto reso noto di aver chiesto un incontro urgente con la direzione per discutere la vicenda.

Il caso di Paola Caruso raccoglie anche l’interesse della Fnsi, il sindacato nazionale dei giornalisti. ”La Commissione per il Lavoro autonomo della Fnsi che si riunirà giovedì prossimo – annuncia il vicesegretario nazionale e presidente della Commissione lavoro autonomo Fnsi, Daniela Stigliano – affronterà il caso di Paola Caruso per elaborare un documento da sottoporre all’Assemblea dei lavoratori autonomi, convocata per il giorno successivo”.

”La protesta estrema di Paola Caruso – aggiunge la Stigliano -, da sette anni collaboratrice-precaria del Corriere della Sera al terzo giorno di sciopero della fame, ha portato sotto i riflettori anche del grande pubblico una situazione da tempo non più sostenibile: le drammatiche condizioni di lavoro dei giornalisti freelance. Un mondo di quasi 24 mila persone, a fronte di 20 mila contrattualizzati, che contribuiscono ogni giorno alla realizzazione dell’informazione su giornali, radio, tv, agenzie e siti internet italiani, con pochi o nulli diritti, quasi sempre sottopagati, costretti a una vita di precarietà senza uscita”. ”La collega Caruso – conclude la sindacalista – sarà inoltre uno dei nomi che la Fnsi indicherà per l’indagine sulle condizioni dei giornalisti freelance, in svolgimento al Senato su iniziativa bipartisan dei senatori Maurizio Castro (Pdl) e Giorgio Roilo (Pd)”.