Il brivido azzurro corre sulla schiena di Buffon, Mondiale finito? E’ un’incognita

Pubblicato il 15 Giugno 2010 - 19:30| Aggiornato il 16 Giugno 2010 OLTRE 6 MESI FA

“Sono preoccupato, per la schiena e il mio Mondiale”.  La sciatalgia che ha colpito Gigi Buffon, complice il gran freddo sudafricano e la fortissima umidità di lunedì a Città del Capo, rischia di bloccarlo a lungo, anche fino alla fine del torneo. “Al momento non è ipotizzabile una data di rientro”, il verdetto amaro del medico azzurro, professor Enrico Castellacci. Come dire, Buffon può guarire tra tre giorni o tra un mese, “in base alle condizioni cliniche soggettive”.

Dopo lo stop di Pirlo, adesso alla Nazionale potrebbe mancare anche il portierone azzurro. A sostituirlo Federico Marchetti, 27 anni, portiere della nazionale quasi per caso. La sua prova contro il Paraguay è stata degna dell’emergenza. L’incognita è se sarà in grado, vista l’inesperienza, di tenere le fila della difesa qualora diventasse titolare.

Quando e soprattutto se Buffon non avvertirà più dolore e potrà scendere in campo, sarà comunque condizionato. Perché non è un semplice dolore legato alle difficili condizioni climatiche del Mondiale. Di schiena Buffon ha già sofferto in passato. Nel 2008 rischiò di saltare l’Europeo per un’ernia del disco, poi non operata. L’ultima stagione ricca di infortuni,menisco e poi coscia, lo aveva lasciato in pace almeno per quel vecchio dolore, a parte qualche problema passeggero.

Ma la botta di ieri, prima dell’esordio col Paraguay, è una fitta che ha buttato giù di morale il portiere azzurro oltre che averlo tirato fuori dalla prima azzurra. Ora il Club Italia ha chiesto alla Fifa l’autorizzazione medica per delle infiltrazioni di antidolorifico. Una terapia d’urto, perché in ritiro dove ha già cominciato “le cure mediche e la fisioterapia”, ai compagni e a chi lo segue per rimetterlo in piedi aveva già confessato ieri tutta la sua preoccupazione per un dolore che lo ‘spacca’, e che può passare in tre giorni come in un mese. Vorrebbe dire Mondiale finito, e anche il Buffon campione di ottimismo oggi non riesce a sorridere più di tanto.

La preoccupazione nel ritiro è stata ribadita ancora oggi, quando il dolore partito dalla schiena e finito giù, fino alla coscia sinistra, è rimasto lancinante. Un Mondiale senza Buffon, o con un Buffon a mezzo servizio, sarebbe una botta per la nazionale di Lippi. L’Italia aveva già perso Andrea Pirlo a sette giorni dal via del Mondiale, ora il regista azzurro dovrebbe farcela per la terza partita, contro la Slovacchia.

La presenza di Buffon è invece un’incognita. Ed è già una botta sul morale del numero 1, che al nuovo Mondiale dopo la vittoria di Berlino teneva in modo particolare. “Ho grande fiducia in questa nazionale. E se proprio dobbiamo abdicare, facciamolo con grande dignità”. Poi ieri, sotto il diluvio di Città del Capo, il riscaldamento sul campo del Green Point e il primo dolore.

Lippi gli ha chiesto se se la sentiva, Buffon ha detto sì. Poi a fine primo tempo la capitolazione. “Pensavo di essermi strappato tutto”, le prime parole del numero 1, che ha poi provato a consolarsi con il ricordo del mal di schiena di De Rossi guarito in due o tre giorni. Ma oggi Buffon non sorride. E teme davvero per il suo Mondiale, finito o no che sia.