Fisco, al via il processo Maradona. Accusato di evasione per 38 milioni di euro

Pubblicato il 13 Gennaio 2012 - 13:24 OLTRE 6 MESI FA

NAPOLI – E' iniziato oggi, a Napoli, il secondo tempo del match che vede contrapposti l'ex campione argentino Diego Armando Maradona e il Fisco italiano che al ''pibe de oro'', accusato di evasione, chiede il pagamento di 38 milioni di euro.

Il contenzioso fiscale inizia daccapo davanti a un nuovo collegio giudicante della Commissione Tributaria di Napoli poiche' – spiega il legale di Maradona, avvocato Angelo Pisani, – ''uno dei giudici del precedente collegio era il padre di un avvocato di Equitalia, quindi incompatibile nelle controversie di tale societa'''.

''Sono in grado di dimostrare l'infondatezza delle richieste del Fisco – ha detto in una nota il legale di Maradona, l'avvocato Angelo Pisani, esperto in contenzioso della riscossione e professore di processo tributario all'Universita' partenopee di Napoli – che poggiano su una sequela impressionante di anomalie e irregolarita' commesse negli anni dalle varie societa' di riscossione poi confluite in Equitalia Sud''.

Pisani rileva che, anche oggi, il fisco italiano ed Equitalia ''non hanno fornito prova della esistenza della cartella e di aver interrotto la palese ed insanabile prescrizione di un credito degli anni '85-'86 oramai estinto''. Pisani, inoltre, accusa Equitalia ''di aver vessato Maradona, oramai testimonial e chiaro esempio per la quantita' del addebito, dei metodi vessatori della riscossione, con le cosiddette 'cartelle pazze', condite di interessi, sanzioni e spese a dir poco usurai anche se ammessi da vecchie leggi sbagliate ed oramai abrogate''.

Per il legale del campione ''Se Maradona, nel 1988, avesse ricevuto una regolare notifica della originaria cartella esattoriale, di cui a tutt'oggi non esiste ancora prova cartacea dell'esistenza, avrebbe potuto esercitare ogni diritto di difesa e dimostrare che la pretesa del fisco non era legittima, cosi' come sono riusciti a dimostrare per casi analoghi, la vecchia societa' Calcio Napoli, oltre che i compagni di squadra del 'pibe de oro' Careca e Alemao''.

Per Pisani, la societa' di riscossione Equitalia, ''nonostante le violazioni nella procedura di riscossione e nonostante la prescrizione, sia decennale che comunque quinquennale per sanzioni ed interessi, gia' maturata a far data dal 1999, e cioe' prima della notifica di ulteriori avvisi di mora, ha continuato a pretendere da Maradona oltre 38 milioni di euro senza mai specificare il perche' voglia incassare tale somma visto che l'originaria somma richiesta dal Fisco era di 8 milioni''.