Milan, El Shaarawy: “Battere la Juventus non avrebbe prezzo”

Pubblicato il 24 Novembre 2012 - 11:36 OLTRE 6 MESI FA
Milan, El Shaarawy: “Battere la Juventus non avrebbe prezzo” (LaPresse)

MILANO – Da giovane promessa nella Primavera del Genoa a star nel club più titolato del mondo: l’ascesa di Stephan El Shaarawy è stata rapida e senza incidenti di percorso.

Fino a questo momento il “Faraone”, chiamato così perchè il padre è egiziano, non ha sbagliato un colpo: con le giovanili del Genoa ha vinto tutto (campionato, Coppa Italia e Supercoppa Italiana), con il Padova in Serie B ha messo a segno 9 gol in 30 partite e ha trascinata la squadra fino ai play-off, con il Milan viaggia ad una media gol alla Lionel Messi.

El Shaarawy non è solo un fenomeno tecnico ma anche mediatico. La sua bizzarra pettinatura, cresta da cartone animato giapponese, e le sue conquiste fuori dal campo lo hanno reso protagonista di molti articoli anche sulle riviste di gossip. 

Insomma ha tutti i numeri per ripercorrere le carriere di altri simboli del mondo del calcio e dello spettacolo come Cristiano Ronaldo e Mario Balotelli. 

El Shaarawy ha raccontato i suoi segreti, in campo e fuori, in un intervista esclusiva rilasciata ad Alberto Costa de “Il Corriere della Sera”. Riportiamone i tratti essenziali.

Prima alcune considerazioni di natura tecnica. 

“Viste le cessioni eccellenti si sapeva che quest’anno avrei avuto più spazio. A me è servito per fare passi importanti”. Qual è stato il ruolo di Allegri? “Il mister ha avuto una parte fondamentale nella mia crescita, soprattutto l’anno scorso la sua gestione è stata impeccabile. Ha sempre trovato il momento giusto per mandarmi in campo, decidendo quando fosse meglio farmi giocare dall’inizio o quando farmi partire dalla panchina. Quest’anno poi mi ha dato molta fiducia”.

“Però io non ho iniziato benissimo il campionato. E lui, nonostante tutto, non mi ha messo in discussione. Così io l’ho ripagato”. Che cosa ne sarebbe stato di lei se Ibrahimovic fosse rimasto? “Non lo posso sapere. Resta il fatto che con le partenze di Ibra e Cassano si sono liberati due posti importanti”. L’unica cosa certa è che se Ibra fosse rimasto non ci sarebbero più tracce della sua cresta. (sorride) “Ma quando minacciava di sorprendermi alle spalle per tagliarmela, lui scherzava. Io gli ho sempre detto che la cresta non si tocca”. Visto che non le risparmiava delle solenni lavate di capo, Ibra almeno si è fatto vivo per farle i complimenti? “Non ci siamo più sentiti. No, non mi ha detto più niente”.

L’esperienza al Milan non è stata sempre rose e fiori per il Faraone. 

“All’inizio della stagione scorsa, quando per l’ennesima volta mi sono dovuto fermare per una tendinopatia al ginocchio. Lì ho temuto di dovermi operare, ero preoccupato. Poi però ho fatto due mesi di rinforzo muscoli e gambe e tutto si è risolto. Il Milan mi ha rimesso in sesto”.

El Shaarawy ha parlato anche di Milan-Juventus, partita di cartello della domenica di campionato. 

Arriva la Juve e i tifosi rossoneri si aggrappano a lei. Le responsabilità le pesano? “Al contrario, mi stimolano”. Quindi non soffre le pressioni? “Non le sento. Ho la fiducia di tutti, compagni, società e piazza. In più c’è la squadra che mi sta aiutando a fare grandi cose. Il merito è dei miei compagni”. La Juve dunque… “Quella di domani è una partita straimportante per la classifica ma anche per la nostra crescita come squadra. Una vittoria domani non avrebbe prezzo”. Lei sa chi era re Mida? “È un nome che ho già sentito, ma non ricordo altro”. Trasformava in oro qualsiasi cosa gli capitasse di toccare. E per i tifosi lei è una specie di re Mida. “Diciamo che sto sfruttando bene le occasioni che mi stanno capitando. Questo però è solo l’inizio, devo fare sempre meglio, non mi posso accontentare. Anche se poi non è facile tenere i piedi per terra, anzi è facile cadere in qualche tentazione”.

El Shaarawy ha parlato del suo rapporto con l’Egitto, la nazione dove è nato suo padre. 

“Sono molto legato al Paese di mio padre e in Egitto torno sempre volentieri a trovare i parenti. Però mi sento italiano”. E non ha mai avuto dubbi quando le hanno chiesto di giocare per la nazionale egiziana? “Mai. Ho iniziato a giocare nella Under 15 italiana e non ho più voluto cambiare maglia”. Frequenta il mondo delle discoteche? “Zero. In questo momento meglio lasciar perdere e pensare solo al calcio”.

L’intervista si è conclusa con alcuni dettagli sulla vita privata dell’attaccante del Milan. 

 Dove finiscono i soldi che guadagna?  “Sono in amministrazione controllata. Nel senso che ci pensano i miei genitori”. Fidanzate in vista? “No. Sono single e ci tengo a ribadirlo”.   Può svelarci il nome del suo parrucchiere? Visto la cresta che le ha piazzato in testa deve essere laureato in architettura. “Si chiama Salvo e lavora ad Arenzano, vicino a Genova. Appena posso vado a farmi delle aggiustatine”.

Si considera un metrosexual, per dirla alla Cecchi Paone? “Per nulla. Curare la propria immagine mi pare una cosa normale”. Qual è il grande sogno di Stephan El Shaarawy? “Vorrei partecipare al Mondiale del 2014. E possibilmente vincerlo”. Chiuda gli occhi e provi a immaginare il suo primo vero Milan-Juve da titolare. “Immagino una bella vittoria. Se poi dovessi segnare, magari sotto la Curva Sud, sarebbe ancora più bello”.