Caso Totti, Ranieri ripete e persevera: “Lo rimetterei nel recupero, è un campione”

Pubblicato il 15 Gennaio 2011 - 15:02 OLTRE 6 MESI FA

Claudio Ranieri

Perseverare sarà pure diabolico ma è sempre meglio del ripensarci, che, si dice a Roma, è azione tipica di chi subisce l’infedeltà del coniuge. Così l’allenatore della Roma non ci ripensa, persevera, e non si pente. Quei quattro minuti di Francesco Totti a Genova contro la Samp sono stati la scelta giusta, una cosa da ripetere senza esitazione se dovesse ripetersi una situazione analoga.

”Se tornassi indietro lo rifarei” ha detto Ranieri nella conferenza stampa che precede la partita contro il Cesena di domenica pomeriggio. ”La mia mentalità – ha spiegato Ranieri – è di provarci fino al novantesimo, di dare tutto fino alla fine, di lottare. Per me mandare in campo Totti in quei 4 minuti non è stata una mancanza di rispetto ma un grande gesto di stima verso un campione, e una grande considerazione per il mio capitano”.

Dimentica Ranieri, o forse tenta di dimenticare, che a caldo nel dopo gara si era detto convinto che mancassero più di quattro minuti alla fine. Così, mentre si dibatte sulla questione rispetto sì – rispetto no, passa in secondo piano il fatto che un allenatore di serie A, mentre sta perdendo una partita, non si rende conto del tempo che gli rimane per rimetterla in piedi.

Infine il tecnico nega che ci sia un caso Totti: ”Ci siamo allenati, abbiamo parlato e scherzato come sempre in questi giorni”. Il caso Totti non c’è, insomma, come non c’era il caso Pizarro. “Invenzione dei giornalisti”, tuonò Ranieri a Sky. Poi è successo che il cileno, a Natale, se n’è tornato in patria e se non si fosse presentato un rappresentante della società oggi sarebbe ancora là. E’ tornato con 20 giorni di ritardo e non è stato neppure multato. Motivo: era in Cile per curarsi. Peccato che non l’abbia detto prima alla società. Ma questi, secondo mister Ranieri, non sono “casi”.