Renato Portaluppi (ex Roma) fa volare il Gremio in Brasile

di Redazione Blitz
Pubblicato il 16 Novembre 2013 - 16:44 OLTRE 6 MESI FA
Renato Portaluppi (ex Roma) fa volare il Gremio in Brasile (LaPresse)

Renato Portaluppi (ex Roma) fa volare il Gremio in Brasile (LaPresse)

RIO DE JANEIRO, BRASILE – ‘La Gazzetta dello Sport’ parla del periodo d’oro di Renato Portaluppi, ex calciatore della Roma, alla guida del Gremio. 

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Riportiamo alcuni passaggi dell’articolo di Mauricio Cannone.

“BEL GIOCO — “Il Gremio di oggi gioca come l’Italia. L’importante è il risultato, non la bellezza. L’Italia fu campione del mondo così l’ultima volta. Ricordate che c’era una nazionale che giocava bene e non andò molto lontano”, dice con ironia Renato: un chiaro riferimento al Mondiale 1982, quando il Brasile venne eliminato dall’Italia nella seconda fase. E spesso quando ne ha bisogno schiera il Gremio con tre difensori centrali e tre centrocampisti difensivi. Nei suoi 12 anni da allenatore, Renato guidò due grandi di Rio, Vasco da Gama e Fluminense, con cui vinse il suo titolo più importante in panchina, la Coppa del Brasile 2007, che a queste latitudini ha un’importanza maggiore delle coppe nazionali europee perché il campione si qualifica alla Libertadores. Nel torneo sudamericano 2008 sfiorò il titolo: il suo Fluminense lo perse ai rigori contro gli ecuadoriani del Liga Deportiva Universitaria.

SELEÇAO — Ma i suoi progetti da tecnico sono più ambiziosi: sogna di guidare la Seleçao: “Il mio momento in nazionale arriverà. Magari dopo il 2014. Ora hanno preferito un c.t. con più esperienza come Felipao”. L’Europa e gli altri continenti, però, non sembrano inclusi nei suoi progetti: “Ho già avuto qualche offerta dall’estero ma non voglio lasciare il Brasile”. Se oggi non pensa di tornare in Europa, Renato si pente invece della scelta nel 1989, quando lasciò troppo presto la capitale italiana: “L’anno trascorso a Roma fu meraviglioso. Oggi non me ne andrei via. Fu una decisione precipitosa. Avevo ancora due anni di contratto. Come diceva l’allora presidente Dino Viola il primo anno in Italia è sempre difficile per tutti. Avevo saudade del Brasile”.

VELENI — Nella stagione trascorsa a Roma, però, si era fatto dei nemici. In un’intervista alla Gazzetta poco prima di Italia ’90 ne disse di tutti i colori sul presidente Viola (deceduto nel 1991), oltre che sui compagni di squadra Giannini e Massaro. “Giannini non mi passava il pallone. In Brasile lui non avrebbe giocato nemmeno in terza divisione”, dichiarò più di 20 anni fa. Un passato che vuol dimenticare: “Non vale la pena perdere tempo con questo”.

ROMA — Della Roma attuale in testa alla classifica ammette di conoscere poco: “Non vedo quasi il campionato italiano. Gli impegni col Gremio non me lo permettono. Ma Totti è sempre un giocatore ad alti livelli”. Neymar, Lucas, Bernard e altri promettenti fantasisti hanno lasciato il Brasile negli ultimi tempi. Per Renato, il Brasile è rimasto carente di giocatori da esportare alle big europee: “Neymar è uno in grado di giocare in futuro in Italia, ma per andare in Italia bisogna avere esperienza”. Renatone ha anche per Cristiano Ronaldo e lo considera favorito dalla propaganda mediatica: “Io ero più bravo. Sai, lui gioca in Spagna… Ma è un grande”.